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Quella volta che Genoa-Ternana andò in scena con quattro mesi di ritardo

Uno sciopero dei club fece slittare il campionato e un calendario fittò cambiò completamente le condizioni per le squadre in campo

A rileggerla oggi, con il calcio professionistico completamente sostentato dalla televisione- che sia pubblica, privata, libera o a pagamento – al punto che gli orari ed i giorni delle partite sono condizionati da essa, fa un po’sorridere, eppure appena 20 anni fa le cose stavano diversamente. Perchè erano le singole società e non la Lega di B a vendere i diritti delle partite e così poteva capitare di impuntarsi, fin quasi a non scendere in campo.

Successe nella stagione 2002-03. Ben 14 società cadette (oltre ad 8 società di A) erano ancora senza contratto a pochi giorni dal via del campionato e già allora si parlava di sostegni e ristori: “è come se avessimo subito una calamità naturale, quindi chiediamo che lo Stato ci aiuti”, si disse nell’assemblea dei club. La calamità naturale non è ovviamente un’ improvvisa siccità ma il profondo indebitamento di quasi tutte le società professionistiche, che ammontava a 1000 milioni di euro. La tv era fondamentale per andare avanti.

Così si arrivò alla decisione che – in attesa di un accordo con quelle che allora erano le piattaforme vale a dire Tele+ e Stream – il campionato non sarebbe partito il 1.settembre, proprio nell’anno che sancì anche lo spostamento al sabato delle sfide cadette. La serie B partì con due settimane di ritardo e la Ternana fu una delle società che pagò a caro prezzo questa soluzione.

Nello specifico, il Genoa di quella stagione era una squadra modesta, che nell’estate 2002 è sull’orlo del fallimento. La Ternana avrebbe dovuto affrontarla alla seconda di campionato, venerdì  7 settembre ma lo slittamento del campionato rimescola le carte  e così la partita va in scena a Marassi nientemeno che il 6 gennaio. Ossia quattro mesi dopo, ed appena un mese prima della gara di ritorno. Il Genoa che sfida quella Ternana è molto diverso: stava per cominciare l’era Preziosi, col magnate dei giocattoli intervenuto economicamente per evitare la deriva. In panchina non c’è più Onofri, dimessosi ma Vincenzo Torrente e la squadra si è rinforzata. In più, la Ternana, dopo un buon girone di andata, è nel pieno del calo invernale.

Al Genoa basta dunque una rete di Giacchetta per vincere la partita. I liguri scenderanno sul campo in C, anche se la controversia sul caso Martinelli che coinvolgerà Siena e Catania porterà ad un congelamento delle retrocessioni ed alla riammissione in B del club. Frick e compagni invece, pagheranno caro il mese di gennaio e chiuderanno settimi, dopo aver sognato a lungo i playoff per la serie A.

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