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Ternana, ecco la relazione di Palazzo Spada che certifica l’incompatibilità di Bandecchi

Conclusa l’istruttoria della segretaria comunale Noemi Spagna Musso: certificata l’incompatibilità, con potenziale conflitto di interessi. Palla al Consiglio Comunale, che però voterà contro

Un documento molto lungo (lo potete leggere per intero cliccando qui) ma che certifica quello che da tempo andavamo dicendo: Stefano Bandecchi, in qualità di sindaco di Terni è incompatibile con la carica di presidente della Ternana fintanto che la squadra continuerà ad utilizzare in concessione lo stadio Libero Liberati, proprietà dell’amministrazione comunale.

Il segretario comunale Noemi Spagna Musso ha concluso l’istruttoria ed a tre giorni dal consiglio comunale di insediamento della sindacatura Bandecchi consegna al primo cittadino ed al consigliere anziano Marco Celestino Cecconi – colui che da regolamento dovrà presiedere l’assise in attesa dell’elezione dell’ufficio di presidenza – il documento che il consiglio comunale dovrà mettere ai voti.

Cosa dice il documento

Il documento ribadisce alcune cose ovvie, ma importanti: lo stadio è comunale ed ha bisogno di lavori perchè fatiscente; il progetto della Ternana per la ristrutturazione è funzionale a quello richiesto; la concessione dello stadio comunale alla Ternana è legittima in quanto far giocare nello stadio comunale la squadra della città corrisponde ad interesse pubblico. Lo stesso vale per l’utilizzo del Taddei, sempre comunale, per gli allenamenti.

Sin qui tutto a posto. Relativamente al progetto di riqualificazione proposto dalla Ternana (ossia il famoso progetto stadio-clinica), la segretaria rimanda alla Regione poichè appunto c’è di mezzo la questione sanità, competenza dell’organismo superiore, confermando però l’ok comunale per la parte relativa allo stadio. Anche qui, questioni ineccepibili ma che il segretario comunale ha fatto bene a ribadire.

Il quesito e la risposta

Il documento poi pone appunto la questione della verifica di compatibilità fra le due cariche ricoperte da Bandecchi. Si fa riferimento, come da noi spiegato, al Tuel, il testo unico degli enti locali:

“In relazione al caso di specie, considerata la natura del rapporto sopra descritto, ascrivibile a concessione di servizi ( Stadio Liberati) viene in rilievo l’applicabilità dell’ipotesi di incompatibilità di cui all’art. 63, comma 1, n. 2) TUEL, secondo cui:

Non può ricoprire la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, provinciale o circoscrizionale: (…)colui che, come titolare, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento ha parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti, nell’interesse del comune o della provincia, ovvero in società ed imprese volte al profitto di privati, sovvenzionate da detti enti in modo continuativo, quando tali sovvenzioni non siano dovute in forza di una legge dello Stato o della regione, fatta eccezione per i comuni con popolazione non superiore a 3.000 abitanti qualora la partecipazione dell’ente locale di appartenenza sia inferiore al 3 per cento e fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma 718, della legge 27 dicembre 2006, n. 296”.

Difficile trovare una interpretazione diversa dall’incompatibilità.

Sempre il documento, chiarisce che questa situazione si riferisce appunto alla “incompatibilità di interessi” (ossia conflitto di interesse). Nello specifico, si fa riferimento a diverse sentenze della Corte Costituzionale nelle quali si chiarisce che queste tutele vengono prese per garantire una gestione imparziale della cosa pubblica: “le incompatibilità sono per loro natura caratterizzate dal duplice riferimento a due posizioni il cui simultaneo esercizio è ritenuto lesivo degli interessi pubblici dei quali il titolare del mandato elettivo deve assicurare la tutela”, si legge.

E viene chiarito che al contrario dell’incandidabilità o ineleggibilità, per le quali c’è la decadenza immediata (si ricorderà il caso di Raffaello Federighi nel 2018), l’incompatibilità è una condizione che “può essere rimossa dall’interessato anche successivamente all’elezione, attenendo ad un divieto di esercizio contemporaneo della carica elettiva e dell’ufficio o attività incompatibile“.

Traduzione: Bandecchi può rimuovere l’incompatibilità in due modi, vendendo la Ternana o spostando campo di gioco e di allenamento fuori dalle mura comunali.

Nel sottolineare come queste norme della Corte Costituzionale non prevedano interpretazione, il documento precisa ancora: “Come anche più recentemente affermato dalla medesima Corte di Cassazione, infatti, l’incompatibilità sottende un conflitto di interessi, pur se potenziale; o quanto meno, un giudizio di inopportunità dell’esercizio contemporaneo della carica elettiva e di altra, privata o pubblica, ricoperta dal candidato”.

A rafforzare il concetto ci sono poi alcuni dettagli come per esempio il fatto che il Comune ha il potere di revocare la concessione se il concessionario non agisce più nell’interessa della collettività o del comune stesso o non rispetta la convenzione e il fatto che – pur nella buona fede – va sempre tenuta in considerazione la possibilità di un conflitto di interesse “potenziale” . Fra l’altro viene ricordato che gli amministratori locali “devono astenersi dal prender parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado”.

Secondo il documento, potrebbe addirittura non bastare una cessione parziale della società: La situazione di conflitto d’interessi può verificarsi anche nell’ipotesi in cui i servizi e le somministrazioni siano effettuate da un ente pubblico senza finalità di lucro del quale il soggetto sia amministratore o dipendente con poteri di rappresentanza e direzione, ed abbia parte nella gestione”. Per cui anche una Unicusano eventuale socia di minoranza, sarebbe potenzialmente in conflitto di interesse.

La disamina si conclude confermando l’ovvio e cioè che “il Comune di Terni, di cui il rappresentante legale è il Sindaco Stefano Bandecchi,ha concesso la gestione dello stadio comunale “L.Liberati”, in qualità di concedente, alla Ternana Calcio s.p.a., concessionario, il cui Presidente è il sig. Stefano Bandecchi. La Ternana Calcio è a sua volta controllata dalla Università degli studi Niccolò Cusano Telematica Roma di cui il sig. Stefano Bandecchi è il presidente”.

Che succede ora

Il primo consiglio comunale di lunedì convaliderà l’elezione dei 32 consiglieri comunali – non sono emerse sin qui situazioni di incandidabilità o ineleggibilità ed a questo punto difficilmente ce ne saranno – i quali poi dovranno votare questo documento. I 20 consiglieri di maggioranza – che fra l’altro confluiranno sotto l’unico gruppo Alternativa Popolare – hanno già fatto trapelare il voto contrario.  Con molta probabilità il sindaco e la giunta replicheranno anche con una loro relazione. 

A questo punto il percorso prevede che un qualunque cittadino possa fare opposizione e chiedere che venga rispettata l’incompatibilità sancita dal documento. Verosimilmente sarà però il prefetto Giovanni Bruno ad esercitare questa prerogativa.

Comincia quindi un percorso che senza una conciliazione  potrebbe essere anche molto lungo, fatto di ricorsi al Tar e controricorsi. Chi ci andrà di mezzo sarà la Ternana, che nel frattempo potrebbe vedersi bloccata la possibilità di giocare ed allenarsi a Terni. Oppure la situazione potrebbe incagliarsi in senso contrario e complicare l’attività amministrativa al Bandecchi-sindaco. La partita è (purtroppo) appena cominciata.

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Franco V.
Franco V.
10 mesi fa

Non ho parole, preferirei la ternana ai dilettanti e per sempre il Libero Liberati.

Gianfranco Chiappalupi
Gianfranco Chiappalupi
10 mesi fa

La Ternana deve giocare a Terni non altrove.in quanto ai conflitti di interesse e’la Ternana che paga il comune non l’inverso.Stadio clinica è un progetto già approvato dalla vecchia amministrazione”l’unica cosa positiva fatta”e credo che il progetto lo paghi l’università Unicusano non il comune.Quindi Bandecchi potrebbe avere un vantaggio su i suoi stessi soldi??Cose assurde ne ho viste e sentite molte ma qui’a Terni non gli abbiamo fatto fare neanche il centro sportivo con conseguente dirottamento verso Narni dove il sindaco aspetta solo il progetto esecutivo per concedere il via…….ma piantatela e cerchiamo di aprire la mente se non avete… Leggi il resto »

Rossano
Rossano
10 mesi fa

Andiamo a rieti e finiamola con i vattene o ci ritroveremo come i cugini……contenti???

Renzo
Renzo
10 mesi fa

Vedo che sei da la parte sbagliata come sempre che odia Terni e i Ternani…. Vergognati.
Noi che lo abbiamo votato ci vergogniamo di te e ad andartene per la nostra GIOIA sei TU. VATTENE

Giovanni Marcucci
Giovanni Marcucci
10 mesi fa

Ma porca miseria, queste problematiche non potevano essere prese in considerazione prima delle elezioni.. Adesso vendita o non vendita, ci rimette solo la ternana e i suoi tifosi, perché non si sa dove si va a finire..

Emidio
Emidio
10 mesi fa

Il tar non c’entra niente. Giudizio civile, tribunale ordinario di Terni.

fabio
fabio
10 mesi fa

andremo a Rieti…dove sta il problema???

Giampiero
Giampiero
10 mesi fa

Tanta burocrazia,basta che il comune conceda lo stadio e Antistadio ad altra società, che magari organizza eventi ,e questa affitta alla ternana calcio l’evento della partita , già sarebbe troppo facile .

Mario
Mario
10 mesi fa

Con Bandecchi sempre

Giampiero
Giampiero
10 mesi fa
Reply to  Mario

La società che organizza eventi non deve appartenere a Bandecchi ,non è che ci vuole molto a formare una associazione di questo tipo,senza Bandecchi ma che magari sia compiacente a cedere l,evento della partita

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