Nostra intervista al nuovo coordinatore tecnico delle Fere “rosa”: “Stiamo allestendo un organico di prim’ordine. Piazza ideale per lavorare e pensare in grande”
La Ternana Femminile si prepara ad un campionato di vertice in serie C. Fra i tanti nuovi acquisti c’è quello del nuovo coordinatore tecnico, Paolo Scriboni, per quasi tre lustri con lo stesso incarico nel settore femminile della Lazio. Calciofere.it lo ha incontrato nella prima intervista da neo rossoverde.
“Ho trovato l’ambiente ideale per lavorare – dice – sicuramente più piccolo rispetto a quello dove ho lavorato per 14 anni ma molto a misura d’uomo. Sono andato via dalla Lazio per mia scelta, convinto da questo progetto che mi è stato prospettato e nel quale credo molto. C’è stata una bella accoglienza di tutti e li ringrazio, a cominciare dal presidente Bandecchi che non ho ancora incontrato e che spero avere occasione di vedere presto, a scendere”.
OBIETTIVO CHIARO E ROSA FORTE. L’obiettivo stagionale è chiaro e definito: “L’anno scorso sono gettate le basi per il lavoro ed è stata una buona stagione- dice Scriboni – Noi non ci nascondiamo: sarà molto difficile perchè i gironi saranno tre e non quattro, da 16 squadre l’una, che vogliono dire 30 partite. Vincere non è mai facile, ma noi abbiamo l’ambizione di provarci: la società ce lo ha chiesto e noi lavoreremo per questo”. E sulla rosa in allestimento spiega: “Stiamo ancora discutendo sulla rosa dell’anno scorso, che ovviamente ringraziamo per i traguardi raggiunti e quindi al di là di ciò che è stato ufficializzato ci sono scelte sulle quali si sta lavorando. Certamente, vogliamo allestire una rosa di prim’ordine ed importante che possa far divertire, ovviamente rispettando il budget a disposizione”.
GIRONI. La riforma dei gironi rimescola le carte dal punto di vista della composizione degli stessi. Dopo l’esperienza dello scorso anno, Scriboni ha un auspicio: “Vorremmo il girone centrale, onestamente, perchè quello meridionale è molto dispendioso soprattutto in termini economici con le trasferte. Senza contare la componente ambientale: nella speranza che possa tornare il pubblico sugli spalti, nel girone C ci saranno piazze molto calde sotto questo aspetto e giocare contro di loro non è facile. Oltre al fatto che ci sono realtà importanti come la nostra dal punto di vista economico, che però possono contare su un bacino molto maggiore: penso per esempio la Res Roma, che può contare su tradizione, 4 milioni di abitanti e introiti che le derivano da una nuova prestigiosa proprietà. Inoltre il girone centrale potrebbe essere più competitivo dal punto di vista tecnico”
