Il fisioterapista ternano, tornato in rossoverde dopo l’esperienza alla Lazio, si è raccontato sulle colonne del Messaggero. Con un paio di aneddoti curiosi.

Valerio Caroli, fisioterapista rossoverde, tornato quest’anno nella squadra della sua città per la quale aveva lavorato a cavallo fra il 1997 ed il 2004, ha parlato dalle colonne de Il Messaggero, raccontando, in una lunga intervista, alcuni aneddoti legati alla sua carriera.

IL RITORNO A TERNI. Il primo riguarda il suo ritorno a Terni, dopo le dimissioni a sorpresa dalla Lazio: “Non mi ero mai reso conto dei grandi sacrifici di mia moglie, di quanto avessi perso della vita dei miei figli, mi sono sentito il colpa, me ne sono accorto durante il lockdown. Allora ho preso su il telefono ed ho chiamato Paolo Tagliavento, al quale mi lega grande amicizia, sono stato anche suo massaggiatore personale e mi sono proposto. All’inizio non aveva capito che mi stavo offrendo io: quando ho chiarito in mezz’ora ero diventato rossoverde”.

EL PIBE DE ORO. Nella sua carriera con Genoa e Lazio Caroli ha ovviamente calcato i campi internazionali ed è stato a contatto con grandi stelle. Fra queste anche Diego Armando Maradona, del quale ha raccontato un aneddoto: “Conservo di lui un ricordo struggente. Mi fece tenerezza. Ricordo il suo arrivo a Roma, quando ero fisioterapista della Lazio, per un evento di beneficenza. C’erano tanti campioni ma tutti erano intorno a lui. Chi lo tirava per la maglia, chi voleva una intervista, flash, fotografi. Un delirio. Lui lo sguardo perso. Entrò nello spogliatoio, sofferente e umilmente chiedeva dove dovesse sedersi, quale fosse il suo posto sulla panca. Il pressing della gente non finiva. Si alzò, venne da me e mi chiese di fargli un massaggio. Capii al volo, voleva uscire da quella bolgia. Lo portai nella stanza privata. Io e lui e basta. Mi disse “Grazie, amigo”. Mi accorsi che soffriva tutto questo clamorose. Da quella folla a morire da solo in casa, mi vengono i brividi”.