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Ternana, il “muro balcanico” e la solidità difensiva ritrovata

Non solo un gioco spumeggiante e un attacco che funziona, ma la squadra rossoverde può vantare anche una coppia di slavi molto affiatata

E’ una Ternana molto consapevole dei suoi mezzi, quella che si prepara ad affrontare il big match di domenica al San Nicola contro il Bari. Una squadra reduce da 6 vittorie consecutive ed in testa alla classifica del Girone C, che ha mostrato una doppia grande dote in queste prime 10 partite. Sì, perché i rossoverdi non solo hanno il miglior attacco di tutta la Serie C e di tutti i campionati professionistici italiani con 25 reti segnate, ma anche una grande solidità difensiva.

Sono appena 5 i gol incassati in campionato, secondo miglior score del girone, ma il Teramo, con 4, ha due partite in meno. Analizzando la distribuzione e le modalità di questi 5 gol, 3 ne sono arrivati soltanto nel pareggio contro la Casertana e gli altri due (subìti contro Catania Catanzaro)  sono stati ininfluenti ai fini del risultato. L’unico dispiacere arrivato a Iannarilli su azione è stato il 3-3 di Cuppone al 90‘, mentre tutti gli altri sono arrivati su calci di punizione o rigori.

Da lì in poi le Fere hanno compiuto un percorso netto ed un deciso cambio di passo anche a livello difensivo. Che è coinciso con l’inserimento in campo di Matija Boben e l’arretramento di Ivan Kontek. Lo sloveno ex Livorno ha esordito con la maglia rossoverde al Liberati contro il Potenza, firmando anche un gol, e da quel momento è diventato un titolare inamovibile per Lucarelli. Il croato, altro nuovo acquisto estivo, dopo alcune ottime prove a centrocampo per carenza di giocatori a disposizione in quella zona, con il passare delle giornate è tornato al suo ruolo originario. Come affermato anche dallo stesso allenatore, tra i due slavi l’intesa è stata subito ottima. E pazienza se Kontek ancora non parla italiano e Boben così così (tanto poi c’è il montenegrino Raicevic a fare da interprete), con il “muro balcanico” le Fere sembrano essere al sicuro, visto che sono in grado di garantire attente chiusure ed un piede educato per costruire l’azione da dietro.

Ora sarà dura per Suagher e Diakitè, che pure abbastanza bene avevano fatto nelle prime partite, riprendersi il posto. Ma la stagione è lunga, gli impegni sono tanti e per fare qualcosa di straordinario servirà dosare le energie e ci vorrà l’apporto di tutti.

 

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