Nostra intervista al direttore sportivo rossoverde: “Non ci sono ancora indicazioni su cosa dobbiamo fare”. Su Coppa e playoff: “Gara unica sarà uno stimolo, peccato l’assenza del pubblico”
Mentre la squadra scalda i motori in vista dell’ormai certo riavvio della stagione, rimane insoluta, come abbiamo detto, la questione dei contratti e dei prestiti in scadenza. La Ternana deve capire cosa ne sarà di Palumbo, che se non interverranno novità, dovrà essere restituito alla Sampdoria dopo la finale di Coppa Italia e di Marcone, Diakitè e Mucciante, tutti e tre in scadenza.
Il direttore sportivo rossoverde Luca Leone, da noi contattato spiega: “Non abbiamo ancora parlato con nessuno dei giocatori coinvolti, aspettiamo di capirci qualcosa in questo senso. Non ci sono ancora indicazioni da questo punto di vista, restiamo quindi in attesa”.
VIETATO RILASSARSI. Non c’è tempo, però, per il gruppo, per pensare a queste cose. C’è una finale di Coppa, intanto, da giocare. Fondamentale perchè oltre a far alzare il trofeo consente di scalare posizioni in classifica: “Noi ci stiamo preparando da tempo per questo – spiega Leone – non vediamo l’ora di tornare in campo, i giocatori ed il tecnico sono carichi”. Ce n’è abbastanza, del resto, per caricare a dovere il match: “Affrontiamo una squadra prestigiosa, con tanti ragazzi interessanti e se si giocherà a Cesena, è uno stadio importante per i colori rossoverdi: è un match”.
STADIO VUOTO. Peccato solo per l’assenza di pubblico: “Il calcio senza pubblico ha poco senso lo sappiamo tutti – dice Leone – ma purtroppo non possiamo farci niente, in questo momento. Cambia molto averlo o non averlo, perchè la gente che tifa ti dà la carica. Noi stiamo cercando di curare ogni piccolo particolare, per fare in modo di arrivare a questa partita ed ai playoff al massimo, per sopperire a quelle che sappiamo sarenno le mancanze”.
INSIDIE. Una ulteriore insidia in più saranno i playoff in gara secca: “Paradossalmente forse è avvantaggiato chi è abituato a giocare in stadi piccoli e con meno gente, proprio per quello che dicevamo – spiega Leone – però sicuramente c’è un fattore che può aiutare le squadre come la nostra, quello di avere un solo risultato a disposizione e di doverci giocare tutto in 90 minuti: non c’è una prova d’appello, sei dentro o fuori e quindi questo può darci la carica”.
