Prosegue il caos nella vicina città laziale. Italdiesel: “Faremo fallire il club”. Curci: “Non provateci, me lo riprendo”. Partita con la Reggina in forte dubbio
Guerra di comunicati e non solo a Rieti. La nuova proprietà Italdiesel attacca la vecchia, ovvero Riccardo Curci, che risponde. In tutto questo, nessuno paga i giocatori che hanno indetto ufficialmente lo sciopero.
ITALDIESEL. In una nota, Giuseppe Troise, amministratore unico della società e rappresentante dell proprietà Italdiesel, accusa Curci di essere il responsabile del disastro economico amarantoceleste: “un malato che lui stesso ha portato in coma irreversibile”. Nella stessa missiva, l’ex calciatore ed oggi imprenditore spiega: “Alcuni imprenditori che si erano avvicinati con le notizie provenienti ogni giorno dalle testate giornalistiche locali e nazionali, essendo seri e concreti, non hanno voluto legare i loro nomi ad un ambiente, dove si fa del pettegolezzo spicciolo e del pregiudizio nei confronti della nuova proprietà la sua arma migliore”.
Il club ha indicato nel 16 dicembre la data fissata per fare fronte a tutti gli obblighi, ma è una data diversa da quella che sarebbe invece indicata, secondo quanto emerge, dalla trattativa di cessione, che fissava la scadenza al 31 ottobre.
CURCI. Riccardo Curci risponde ribadendo le scadenze e spiegando come: “persistendo le inadempienze, il 4 novembre è stato conferito mandato all’avvocato Antonio Schilirò del foto di Roma per diffidare (e non minacciare) la Italdiesel srl a pagare prontamente gli stipendi entro il 6 novembre e le altre pendenze debitorie, nonché a sostituire la fideiussione in Lega. A tutt’oggi queste pendenze non sono state pagate e da quello che sembra la Italdiesel srl non pare avere nemmeno la forza economica che paventava in sede di cessione, così come affermato dallo stesso Troise con comunicato del 18 ottobre e 6 novembre. Quindi, Troise, non avendo adempiuto sino ad oggi non può gettare discredito sul sottoscritto e sulla gestione societaria tenuta sino ad oggi”.
Durissima la conclusione: “Il sottoscritto è ben disposto a presenziare dinanzi al notaio per annullare il contratto di cessione delle quote societarie già da domani stesso, perché non c’è “nessun malato in coma irreversibile”. Per tale motivo non è necessario portare i libri contabili in tribunale per chiedere il fallimento, perché sarebbe un atto contrario all’interesse di un’intera comunità e del calcio tutto. Il sottoscritto è pronto ad evitare che ciò accada con ogni forza e/o azione, impegnandosi all’indomani dello scioglimento del contratto di cessione, a pagare gli stipendi dei calciatori e a risolvere ogni altra debenza”.
SCIOPERO. I calciatori hanno indetto nel frattempo lo sciopero, contro il quale la Italdiesel minaccia di adire le vie legali: “Senza stipendio entro venerdì, domenica non giochiamo”, hanno fatto sapere all’Assocalciatori. Nel frattempo, martedì si è dimesso anche il segretario del club, senza stipendio da quattro mesi. Gli stessi che avanzano anche calciatori, magazzinieri e sembra molti altri.