Le Fere, con la Fermana, ritroveranno Paolo Ginestra, portiere rossoverde per quattro anni. Raccontava: “Quando perdiamo, di notte mi sento male”.
Classe 1979. 40 anni il prossimo 14 febbraio. Un veterano dei pali. Paolo Ginestra (fotogramma da Sportcasertano Tv), il portiere della Fermana, a Terni lo conoscono bene. Difese per quattro anni, con ottime prestazioni, la porta rossoverde. Sabato sera torna nel suo vecchio stadio ad affrontare le Fere da avversario. Un calciatore che si fece apprezzare per il suo attaccamento alla maglia, tale da causargli (sua stessa ammissione) degli scompensi emotivi notturni.
STAR MALE PER LA MAGLIA. Un volta, Paolo Ginestra, durante la sua militanza in rossoverde, confidò una cosa ai cronisti ternani. “Quando la Ternana perde – raccontò – io sto male. Non ci dormo la notte. Delle volte mi prendono violenti mal di testa e anche conati di vomito“. Dal 2006 al 2010, Ginestra fu il portiere delle Fere. Un vero drago tra i pali, autore di interventi spesso al limite del miracolo. Alcune volte, dava l’idea di essere in piena trance agonistica. Quando arrivò, nel 2006, nel suo curriculum aveva militanze anche con Inter e Milan. Con la Ternana vanta la bellezza di 88 presenze.
L’AGGRESSIONE E IL RIGORE IN GINOCCHIO. Dopo quell’esperienza con la Ternana, Ginestra si trasferì al Parma e poi alla Paganese. Successivamente, giocò a Foggia, Forlì, Fano e Caserta, prima di approdare alla Fermana lo scorso anno. Pochi anni fa, quando era nel Foggia, fu protagonista suo malgrado di uno spiacevole episodio, quando venne aggredito a calci e pugni da alcuni tifosi rossoneri e fu costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale. Un altro episodio curioso che lo distingue, stavolta gradevole, è legato agli anni in cui era con la Vis Pesaro, prima del suo arrivo a Terni: in una partita contro il Rimini (sentita come un derby) riuscì a parare un calcio di rigore partendo da un piazzamento addirittura in ginocchio (fotogramma da San Marino Tv), ipnotizzando letteralmente il tiratore, il riminese Muslimovic.
ma vaffanculo va!