Al Liberati, il suo ingresso in campo venne contestato dai trevigiani perché di colore, la settimana dopo la solidarietà dei compagni.
E’ morto improvvisamente, all’età di 39 anni, Akeem Omolade. Giocò nel calcio professionistico e scese in campo pure allo stadio Liberati contro la Ternana. Fu proprio in quel frangente, che avvenne un fatto a lui collegato e che fece parlare mezzo mondo. Il giocatore, nigeriano, venne infatti preso di mira dai tifosi della sua squadra, il Treviso, in trasferta a Terni, i quali lasciarono lo stadio quando l’allenatore Mauro Sandreani lo schierò in campo nel secondo tempo. Gli ultras della squadra veneta non lo volevano e lo discriminavano perché era di colore. Il fatto di razzismo, avvenuto in quel Ternana-Treviso vinto dai rossoverdi di Andrea Agostinelli per 3-1, destò molto scalpore. Tanto che la domenica dopo, in Treviso-Genoa, i calciatori della squadra biancoceleste, compagni di squadra di Omolade, gli manifestarono la loro solidarietà scendendo tutti in campo con il volto e le braccia colorati di nero. Omolade, anche in quell’occasione, venne inserito nel secondo tempo. E segnò anche un gol.
IL MALORE IN AUTO. Omolade è morto all’improvviso a Palermo. Si trovava in macchina con un suo amico, insieme al quale si stava recando al policlinico per una visita medica. Pare, infatti, che lamentasse un problema a una gamba. Proprio il suo amico, però, ha chiamato i soccorsi. Nell’auto, a Ballarò, è stato ritrovato il corpo senza vita del calciatore, che giocava ancora nelle categorie dilettantistiche e lavorava come traduttore al Tribunale di Palermo. In carriera, oltre che con il Treviso, aveva giocato anche con Torino, Novara, Biellese, Reggiana, Gela, Barletta, Vibonese, Mazara, Ribera e Borgata Terrenove.
Immagine in evidenza tratta da un fotogramma del canale Youtube di Marsalaoggi.it
