A fine partita l’allenatore rossoverde ha parlato sia in conferenza stampa che ai microfoni dell’ufficio stampa della Ternana

Cristiano Lucarelli, tecnico della Ternana, si è presentato in sala stampa per commentare il pareggio di Lecce. Ecco le sue parole:

“Volevo capire la differenza fra noi e le squadre di vertice: è il mestiere perchè all’interno di una partita ben giocata, nella quale siamo andati in vantaggio, abbiamo concesso delle ingenuità con palla nostra, perdendo palloni semplici che ci sono costati l’andare in svantaggio negli spogliatoi. Il reparto offensivo si è espresso sui soliti livelli ma continuiamo a commettere questi errori e pagarli a caro prezzo”

“L’atteggiamento mi è piaciuto il primo quarto d’ora, poi abbiamo pensato di poter gestire il risultato, ma a Lecce non si può. Chiaramente però non mi aspettavo di prendere gol subito in entrambe le occasioni dopo aver segnato. Il processo di crescita prosegue, ma dobbiamo fare in fretta, perchè altrimenti continuiamo a perdere punti”.

“Sul secondo gol nostro ok c’è stata una disattenzione, ma Partipilo sul terzo gol ha fatto una giocata importante. La prima rete è stata una ripartenza, ma dai qualche disattenzione c’è stata. Chi mi ha impressionato? Non c’era stasera. Quando giocavo nel Livorno giocammo contro la Cremonese in amichevole e facemmo un’amichevole. Perdemmo 4-0 con 4 gol di Coda. Non capisco perché abbia fatto questa carriera ma ora non è andata male, è il bomber del Lecce”.

La gara col Crotone

“Dobbiamo ricaricarci subito e giocarla come fosse la finale di Champions perchè se non lo fai con una distanza così breve, si rischia di rilanciare una squadra in crisi. Spero che i ragazzi capiscano l’importanza della gara di lunedì sera. Troveremo una squadra affamata, che lotterà tanto e  non ci stenderà il tappeto rosso e noi dovremo fare attenzione”

Le emozioni da ex

“E’ impossibile per me non emozionarmi. Ieri in albergo c’è stata una processione per me, Alessandro Conticchio e Richard Vanigli. Oggi è venuto anche Peppino Palaia e pensavamo ‘è possibile che questa gente si ricorda di tutto dopo 22 anni’. Vivevamo un altro calcio, eravamo in simbiosi, ridevamo, scherzavamo, giocavamo a carte, andavamo a cena con le famiglie. Oggi non esiste più.”