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Meteore rossoverdi – Montorsi, la dura vita del dodicesimo nei dilettanti anni ’90

Nell’incredibile stagione 1994-95, si alternano fra i pali ben quattro estremi difensori. Per quello che avrebbe dovuto essere il vice, pochissime occasioni

Dura la vita del secondo portiere. Da sempre e per tradizione un ruolo complesso, perchè se hai la sfortuna di finire alle spalle di qualche intoccabile, il campo diventa una chimera. Chiedere  a Bodini, eterno secondo di Zoff. Oppure ai tanti che hanno fatto da ‘secondi’ a Tacconi, Zenga o Buffon.

Alla Ternana ovviamente, il destino non è stato diverso. Meno che mai lo era in quel campionato di serie D 1994-95. I rossoverdi, scaraventati nei dilettanti l’anno prima dopo il fallimento, in quella stagione si allinarono alla poco edificante pratica di aggirare il regolamento dell’utilizzo degli juniores concedendo solo pochi secondi al portiere baby prima di cambiarlo subito col vero titolare.

Il titolare era Massimo Ferraresso e il baby ‘sacrificato’ fu Simone Tommasi, le cui 18 presenze furono in gran parte di pochi minuti. Come le quattro messe assieme da Andrea Fabrizi. Poi di portiere ce n’era un altro: Enrico Montorsi.

Nato a Bibbiena, Montorsi arriva a Terni che ha 20 anni, dopo aver giocato nelle giovanili del Napoli e del Siena. La Ternana è la sua prima squadra senior ma in quella strana stagione il campo lo vedrà pochissimo. Il tecnico Paolo Ammoniaci lo schiera nel primo turno della Coppa Italia Dilettanti, al San Girolamo contro la Narnese: finisce 1-1 con Montorsi che deve faticare non poco per tenere a freno il fervore dei rossoblù e capitola al 90′ per mano di Marcucci. Montorsi resta in panchina nella gara di ritorno vinta 3-0 al Liberati (gioca Ferraresso), poi è di nuovo titolare in casa per la prima di campionato contro la Sangiovannese dell’ex rossoverde Attilio Sorbi.

Tocca ancora a lui ad Arezzo, coi rossoverdi che evitano la sconfitta grazie ad un rigore di Bardi. Ma è l’ultima volta che scende in campo. Per lui ancora due panchine subito dopo contro Sansepolcro e Narnese, poi la Ternana comincia la girandola dei portieri e per il Montorsi non c’è più spazio, sino all’ultima giornata, quando ricomparirà in panchina nella sfida al Riccione.

Va via da Terni senza grossi rimpianti, per proseguire una carriera nei dilettanti toscani:  Certaldo, Grosseto, Gavorrano, Castel del Piano (sempre nel grossetano), Albinia ed Alberese dove ha chiuso la carriera da calciatore a quarant’anni. Poi per lui una carriera da allenatore dei portieri: ha appena firmato per seguire le giovanili dell’Atletico Maremma di Albinia.

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