Una decisione polemica impedì alla squadra ternana di giocarsi già negli anni Venti la prima promozione in massima serie.

La Ternana è stata la prima squadra umbra ad andare in serie A. Accadeva nel 1972, anno della prima delle due promozioni delle Fere nella massima divisione calcistica italiana. Eppure, sempre la squadra di Terni avrebbe potuto centrare quel traguardo molti anni prima. Addirittura, nel 1928, quando solo la decisione di rinunciare a uno spareggio tolse l’opportunità d’oro alla squadra, allora chiamata Unione sportiva Terni e con i colori giallo e blu (quelli della provincia ternana) sulle maglie.

IL “GRAN RIFIUTO”. Il campionato era il 1927-28, in Prima divisione (la serie B di allora), nel girone D. Un raggruppamento a 8 squadre in cui le Fere, allenate dal tecnico ungherese Robert Winkler, arrivarono al secondo posto dietro al Bari, in un girone nel quale erano presenti anche Fiorentina, Foggia, Taranto, Ideale Bari, Savoia e Tivoli. Il Bari salì direttamente in massima serie, mentre per un secondo posto si rese necessario uno spareggio tra Terni e Fiorentina, giunte seconde a pari punti. Ma fu qui, che dagli ambienti ternani arrivò la clamorosa decisione di rinunciare a questo spareggio e di dare un calcio all’opportunità di salire in serie A. Pesarono, a quanto pare, le polemiche che avevano caratterizzato la sfida tra le due squadre a Terni, nel corso della stagione regolare, quando 500 fiorentini arrivarono in città e occuparono le scalee del campo di viale Brin, impedendo di fatto ai tifosi ternani di entrare allo stadio. Partita che i fiorentini vinsero 1-0.

LA FINE, POI L’INIZIO. L’anno 2027-2028 finì male, ma non solo per quel mancato spareggio. La Us Terni, infatti, si sciolse, diventando poi Polisportiva fascista Ternana, sempre con i colori giallo e blu. Ma se è vero che da un male può nascere un bene, proprio in quel frangente cominciò ad esistere la denominazione “Ternana“, tutt’ora in vigore nonostante una parentesi dal 1934 al 1943 con la denominazione di Mario Umberto Borzacchini, in memoria del campione ternano di automobilismo, amico e compagnoi di team di Enzo Ferrari e Tazio Nuvolari, morto a Monza in un incidente di gara.