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Ternana Femminile, Acini: “Ci toglieremo belle soddisfazioni. Serve il professionismo per le donne”

Nostra intervista a Lorenza Acini, una delle giocatrici più esperte della formazione di Migliorini: avvio in salita, crescita tecnica, nuovi innesti e il ruolo delle donne in questo sport

Il lavoro in solitaria, in attesa di riprendere gli allenamenti di gruppo. Per il campo, invece, ci sarà da attendere almeno Gennaio inoltrato. La Ternana Femminile ha visto sospeso il suo campionato, afferente alla Lega Dilettanti, dopo la quarta giornata ed anzi, le rossoverdi di Migliorini sono fra le pochissime ad aver giocato tutte le partite. Dal 6 dicembre si ricomincia con i recuperi, per cui Rebecca Quirini e compagne staranno a guardare ancora per un po’.

Del momento rossoverde abbiamo parlato con Lorenza Acini, una delle giocatrici più esperte del team rossoverde, che oltre a giocare allena anche le piccole rossoverdi

Partenza in salita: quattro partite, zero punti. Eppure nonostante tutto la squadra ha dimostrato di saperci stare, in questa serie C…

“Sapevamo che questa categoria ci avrebbe portato difficoltà, del resto siamo state ripescate all’ultimo minuto. Abbiamo affrontato squadre di livello: i risultati non sono arrivati ma le prestazioni sono soddisfacenti e ci dicono  che possiamo dire la nostra. Ci auguriamo che strada facendo le cose si assestino, il gruppo è in gran parte nuovo, stiamo lavorando bene. Abbiamo al nostro fianco la società che ci assiste in tutto e tiene molto al progetto: questo è molto importante”

La sosta è arrivata nel momento peggiore, mentre la squadra cominciava a prendere le misure al campionato…

“Questo è il nostro vero cruccio: stavamo prendendo il via e adesso dobbiamo di fatto ricominciare da zero. Ci stiamo allenando da sole sperando di poter tornare presto a farlo in gruppo. Sono convinta però che questa squadra possa togliersi diverse soddisfazioni. La gara contro la Res Roma, squadra costruita per vincere il campionato, ha dimostrato che ce la possiamo giocare alla pari. A Sant’Egidio purtroppo siamo state penalizzate da un campo in terra e da un gruppo che gioca insieme da anni, anche quello comporto da giocatrici esperte. Ora alla ripresa ci attende il Chieti, anche questo costruito per vincere: sarà un altro bel test”

Sono arrivate otto nuove giocatrici, fra le quali due statunitensi. Come procede l’ambientamento?

“Non è facile, perchè le Money e Castaneda parlano quasi esclusivamente inglese, quindi chiaramente si comunica soltanto in quel modo. Per fortuna un po’ tutte parliamo inglese e anche il mister, quindi alla fine riusciamo a comprenderci. A livello tecnico il gruppo sta crescendo. Anche le ragazze che sono arrivate dalla Roma e da Orvieto si stanno ambientando bene. Credo che col tempo tutte ci potranno dare una grossa mano”

Oggi è una giornata particolare per le donne, quella contro la violenza di genere: c’è un pensiero particolare da condividere?

“Lo voglio dedicare al calcio femminile: ho cominciato a giocare vent’anni fa e a Terni c’era soltanto la Virtus e poco atro. Mi ricordo l’enorme fatica che facevamo noi ragazze a convincere i genitori a farci giocare al calcio oppure a convincere gli amici maschi a farci giocare con loro. Le donne che giocavano al calcio erano viste molto male e riuscire a giocare al calcio per noi era una grande conquista. Adesso invece per fortuna si stanno facendo grandi passi in avanti, però la strada è ancora lunga: personalmente ringrazio la Ternana che ha deciso di investire sul settore femminile partendo anche dalle giovanili e dalla scuola calcio. Quando ho iniziato io tutto questo non c’era.”

Manca ancora un passo, che in parte si sta facendo con la riforma dello Sport, ovvero il completo professionismo femminile…

“Non solo il professionismo, ma anche gli stessi stipendi degli uomini. Ogni donna deve avere pari diritti e per quanto riguarda il calcio e le sportive in generale l’impegno è doppio. Oggi siamo tutte considerate dilettanti eppure ci alleniamo come i maschi. Serve assolutamente un riconoscimento in questo senso”.

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