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Ternana, guarda che scontro sulla partenza del campionato

Partenza del campionato ancora in dubbio. Calcagno: “Rose a 22 non hanno senso”. Ghirelli: “Basta minacce, la stagione comincia regolarmente”

A pochi giorni dalla partenza del campionato, prosegue lo scontro fra Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalciatori e il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli.

CALCAGNO SU RADIO CUSANO CAMPUS Il primo ha parlato a Radio Cusano Campus:  “Non riesco a capire nell’impostazione la riforma di riduzione delle rose (per le squadre di Lega Pro, ndr) – spiega – Mettere un blocco del genere significa voler far competere chi ha meno mezzi. Chi ha meno mezzi va rispettato, ci mancherebbe, viene meno rispettata la voglia di competere con chi ha la possibilità di investire risorse in maniera sana nel nostro sistema. Avere una lista di 22 (è una scelta, ndr) non ha nessun senso, non è legata alla valorizzazione dei giocatori. Sono delle storture che fanno parte di un mondo che probabilmente non ha voglia di migliorarsi e che in questo caso sembra voler tornare indietro a dinamiche che appartenevano a qualche campionato fa. Competere ad armi pari vuol dire che ognuno deve poter competere con i mezzi che ha a disposizione. Non capisco perché bisogna costringere alcune piazze che hanno interessi, possibilità e – permettetemi – anche un blasone a limitarsi nelle loro ambizioni quando immettono risorse ed elevano il livello qualitativo del campionato”.

Umberto Calcagno

GHIRELLI SUL SITO UFFICIALE. Ghirelli gli risponde dal sito ufficiale della Lega Pro: “Mi vedo costretto a replicare direttamente all’Avv. Calcagno, dopo diversi confronti personali e con i suoi collaboratori che evidentemente dimentica, che continua imperterrito ad accusare e a gettare fango sui Presidenti di Lega Pro che si sono confrontati ed hanno democraticamente deliberato durante l’Assemblea di Lega il nuovo regolamento”.

E affonda: “Il 27 settembre – assicura Ghirelli – il campionato partirà regolarmente con le nuove regole che i presidenti democraticamente hanno votato in Assemblea a tutela degli interessi collettivi. Milioni di tifosi attendono di poter tornare ad avere uno squarcio di normalità in questa tragedia planetaria che da febbraio tutti noi stiamo vivendo. La gente vuole tornare a liberarsi dalle preoccupazioni per 90 minuti alla settimana gioendo per un gol. I presidenti stanno dando fondo a tutte le loro risorse per consentire ai calciatori di svolgere il proprio lavoro in sicurezza nonostante un protocollo economicamente insostenibile. Le accuse e le minacce non sono più accettabili. Il campionato partirà ed ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Sono certo che i calciatori faranno la cosa giusta senza danneggiare l’intero sistema”.

Calcagno – attacca Ghirelli – ha una soluzione per risolvere ogni problema ed in particolare la crisi devastante che i nostri presidenti stanno attraversando: lo sciopero. Non far partire il campionato. Se i nostri presidenti non spendono anche quest’anno 11 milioni per tenere in tribuna quelli che lui definisce i calciatori veri, allora il campionato non parte. Non gli interessa nulla dei danni irreversibili sia economici che gestionali che un gesto tanto sconsiderato causerebbe anche a quei calciatori che proprio lui dovrebbe tutelare. Lo sciopero è certamente un diritto garantito ai lavoratori, ma quello che è altrettanto certo è che questa minaccia di sciopero non tuteli minimamente gli interessi della categoria dei calciatori e spero che molti di essi se ne rendano conto”.

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