Il presidente di Lega Pro, in una nota risponde alle critiche sulla decisione scaturita dall’assemblea e lancia un sasso: “So di essere nella ragione, non ho necessità di urlare”
In una lunga nota, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli risponde alle critiche piovutegli in questi giorni per la discussa riforma delle rose di serie C – che però ricordiamo, deve passare al vaglio del consiglio federale Figc – fra le quali anche quelle del patron della Ternana Bandecchi, che nei giorni scorsi ci era andato giù pesante.
Più pacate nei toni ma altrettanto decise nei contenuti, le parole di Danilo Coppola,consigliere dell’Assocalciatori e di Marco Tardelli, candidato in pectore alla presidenza.
“Il dopo Covid-19 – dice Ghirelli – ci consegna uno scenario economico-finanziario incerto, anzi molto a rischio. Da febbraio-marzo i club hanno avuto incassi da botteghino pari a zero e per lo scenario di settembre i segnali non sono positivi. In questi mesi i nostri club hanno sofferto, pur avendo conquistato la Cassa Integrazione (voglio dimenticare le assurde resistenze in merito), alcune riduzioni dei costi e strumenti di incentivazione.Una lista con un massimo di 22 calciatori professionisti, lasciando liberi i giovani di serie, nella scorsa stagione avrebbe comportato un risparmio medio per club di 182.600 euro (55.000*3,32) ed un risparmio di sistema di circa 11 milioni di euro (182.600*60)”.
Ghirelli supporta queste affermazioni con dei dati numerici, spiegando come su 25 calciatori di media per squadra “Una media di 3,57 calciatori per squadra è stata utilizzata per meno del 5% delle gare, ovvero 0,95 partite da 90 minuti, ovvero 85,50 minuti”.
Nel finale, Ghirelli sembra voler tornare all’attacco contro Bandecchi e chi critica questa decisione, scaturita da un voto dell’Assemblea di Lega: “Da questi dati si può capire chi mette la propria faccia e si assume una responsabilità di riformare un sistema non sostenibile. Noi non possiamo chiedere al Governo che ci venga concesso il credito d’imposta e poi nel contempo “buttiamo” risorse finanziarie. Non possiamo dire di voler essere il campionato dei giovani calciatori e poi neppure li consideriamo quando calcoliamo il numero totale dei calciatori dei club. Noi siamo quelli che più di tutti abbiamo bisogno delle riforme e di ragionare a sistema nel calcio italiano. Per essere credibili occorre che ciascuno di noi, nella lega di competenza, riformi e sia coerente con la propria mission.”
La stoccata finale sembra proprio rivolta a Bandecchi: “Io non voglio fare polemica con nessuno, non alzo i toni, anche perché so di essere nella ragione e quindi non ho necessità di urlare”.
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PRECISA. In precedenza, sempre nella nota, Ghirelli fornisce alcuni chiarimenti su cosa sarà possibile fare e cosa no: “ I giovani calciatori possono entrare nella rosa senza limitazioni; se i giovani di serie dovessero sottoscrivere nel corso della stagione il primo contratto da professionista, anche per evitare le incursioni dei club delle serie superiori, sarà consentito l’utilizzo in deroga al numero previsto per la rosa dei professionisti. E’ stata prevista la possibilità di inserire come 23esimo in lista un calciatore professionista nato successivamente al 1 gennaio 2001 proprio per valorizzare la crescita qualitativa dei giovani atleti. Si potrà sostituire in qualsiasi momento un portiere nella lista con altro portiere e sarà consentita una sostituzione in lista di un calciatore al di fuori dei periodi di mercato”.
