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Ripartenza del campionato: le opinioni di tre calciatori della Ternana

Il quotidiano Corriere dell’Umbria, il portale Tutto C e TMW Radio chiamano in causa alcuni giocatori rossoverdi sulle modalità della ripresa del calcio dopo lo stop per l’emergenza

Il mondo del calcio lavora alla ripartenza dopo oltre un mese di stop e così ci si interroga su quale sia la maniera migliore per ricominciare a far rotolare il pallone. Il campionato della Ternana è fermo ad 8 giornate dalla fine, con una finale di Coppa Italia da giocare. Alcuni giocatori rossoverdi, in queste ore, sono stati intervistati sulla possibile.

BERGAMELLI Dario Bergamelli, bergamasco, parla al Corriere dell’Umbria:  “Sul piano etico non ha molto senso interrogarsi su una ripresa del campionato. Con la falcidia di una fetta di generazione anziana lombarda, veneta e piemontese,  ma muore anche giovane o relativamente giovane, il dibattito sul calcio dovrebbe passare in secondo piano.Personalmente comunque laa penso come Bandecchi. Per tornare a giocare devono esistere garanzie assoluto sul piano sanitario. Sono so cosa succederà in A, ma sarà difficile in B e in C per evidenti difficoltà logistiche, economiche e organizzative. Si dovrebbe giocare da fine agosto a metà novembre. Oppure con le stesse gare di ripresa si cristallizzano le classifichee si disputano soltanto finale di Coppa Italia, playoff e plyaout in versione ridotta”, spiega.

SALZANO. Aniello Salzano parla invece al portale TuttoC dell’ipotesi di giocare ogni tre giorni: “Ripartire da zero richiederà una preparazione adeguata, ma mi chiedono se ci siano i tempi necessari per farlo. Devono darci qualche settimana per riprendere una condizione accettabile, ma siamo calciatori e dobbiamo adeguarci a quelle che saranno le indicazioni. Il tour de force è assai probabile, ma non ci tireremo indietro. Il taglio degli stipendi? Ognuno di noi ha una famiglia, ma abbiamo un grande presidente e una persona disponibile che sta facendo tanta beneficenza. Stiamo dialogando direttamente con lui per trovare una soluzione che possa accontentare tutti”.

DEFENDI. Il capitano Marino Defendi è stato invece intervistato da TMW Radio: “Ripartire è complicato.  La speranza è l’ultima a morire, ma la vedo dura. Tra Lega Pro e le categorie sopra c’è un mare, un abisso. Non è facile strutturare questa situazione, permettendo a 24 giocatori più tutto lo staff di operare in completa sicurezza. La Serie C vive per i presidenti, non è che possono attaccarsi a sponsor milionari. Spero che non finisca così, ma qualche decisione andrà presa, e lo farà chi di dovere. Per quanto mi riguarda, credo che l’idea migliore sarebbe per noi cristallizzare la classifica e giocare solo playoff e playout.. Ci sono meno partite da disputare: vero che qualcuno non sarà contento ma la situazione è questa e bisogna fare il possibile. La cosa più importante però è la pubblica sicurezza: quando si muove una squadra sono tante persone, tanta gente che ci entra in contatto”

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