Un controllo alla stazione ferroviaria e una reazione scomposta, probabilmente dovuta alla fretta di dover tornare in Francia. Così Salim Diakitè, difensore della Ternana, è finito sotto processo al tribunale di Terni per resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale.
Queste le ipotesi di reato formulate a suo carico dal giudice monocratico Simona Tordelli. La prima udienza si è tenuta giovedì e in quella sede si sono costituite le parti civili, tre agenti della polizia Ferroviaria di Terni. L’episodio risale al 22 Maggio 2022, dunque dopo il “rompete le righe” di Lucarelli. I tre ufficiali avevano in quella occasione Diakitè per un controllo alla stazione ferroviaria di Terni, chiedendogli i documenti.
Il difensore rossoverde non la prese bene e ne nacque un alterco oi verbalizzato dagli operanti, nel quale Salim Diakitè si sarebbe opposto alla consegna del titolo, invitandoli a guardare su Internet per capire chi fosse. Alla fine, fra una parola e l’altra, si sarebbe arrivati a minacce ed offese. Tramite il suo legale, Diakitè potrebbe chiedere il rito abbreviato, che nell’ordinamento italiano consente patteggiando di abbreviare la pena di un terzo ma è di fatto una ammissione di colpevolezza. Prossima udienza il 7 Marzo 2024.