Più della fuga da una porta laterale del tecnico Lucarelli, l’immagine che resta impressa maggiormente di Modena-Ternana sono le lacrime del “folletto” Cesar Falletti al fischio finale del signor Perenzoni di Rovereto.

Falletti quest’anno indossa la fascia di capitano e quindi si sente ancora maggiormente responsabilizzato per l’andamento dells squadra e forse anche per questo quando ha visto vanificati gli sforzi del gruppo è scoppiato in un pianto. Lo ha fatto lui al quale certamente non si può rimproverare l’impegno ed il sacrificio, costretto a giocare in più ruoli diversi e spesso palesemente inadatti alle sue caratteristiche pur di trovare una quadratura del cerchio che ancora appare lontana.

Ecco, allora è il tempo delle riflessioni, perchè è chiaro che quel pianto non si riferisce solo alla sfida di Modena. Cosa sta vedendo Falletti di così duro da spingerlo a piangere? Se fosse la consapevolezza che non c’è già più niente da fare sarebbe grave e preoccupante perchè sono trascorse soltanto 11 giornate e di tempo ce n’è ancora. Se invece le lacrime sono per la consapevolezza che questo gruppo non risponde più alle sollecitazioni del tecnico o non riesce a farle proprie, è ugualmente grave, ma allora bisognerebbe capire cosa fare e farlo in fretta perchè altrimenti la marcia resta in folle.

Non c’è dubbio che le lacrime di Falletti siano di rabbia, di delusione, di amarezza, forse anche di frustrazione. L’importante è che fra le immagini del match che vengono riviste frame dopo frame in allenamento, ci sia anche quel passaggio. E che magari se ne parli Perchè se è vero – come dice il presidente Guida – che la squadra deve uscire da questa fase tutta insieme, è evidente che adesso più che mai serve uno sforzo collettivo importante.