Le Fere vincono ad Avellino con molte assenze grazie alla tenacia e all’apporto delle “riserve”, ma il ritorno di Falletti si è rivelato decisivo
Ci sono molti volti e storie da raccontare dietro alla straordinaria vittoria della Ternana domenica ad Avellino. A partire, come già rimarcato fin dall’immediato post-partita, dalla grande prova da quelli che finora avevano giocato meno, che si sono ben distinti al Partenio-Lombardi, senza far rimpiangere gli assenti.
VITTORIA OPERAIA. E se Lucarelli può essere contento delle prove del match winner Laverone, del buon adattamento di Salzano sulla fascia, della solidità difensiva di Russo e di Bergamelli negli ultimi minuti o di Paghera e Peralta subentrati in corso d’opera, sa benissimo che questa squadra può fare a meno, forse, di tutti, tranne che di Cesar Falletti. Il trequartista uruguagio, gettato nella mischia negli ultimi 20 minuti, infatti, non ci ha messo molto per entrare nel vivo del match.
UNICO INSOSTIUIBILE. Per Falletti si trattava del ritorno in campo dopo la gara casalinga contro il Teramo, visto che negli ultimi due incontri era stato costretto a rimanere ai box per un problema muscolare. Appena messo piede sul sintetico del Partenio-Lombardi, il numero 17 ha subito sfiorato il gol con una grande giocata ed un tiro dalla distanza che ha lambito l’incrocio dei pali, poi ci ha riprovato un altro paio di volte, senza successo. Ma il suo “zampino” è stato decisivo per il gol del definitivo 2-1 di Laverone, visto che è sua la conclusione sul quale il portiere irpino Pane si è dovuto superare, salvo poi arrendersi sul tap-inn del terzino rossoverde. Non è certamente un mistero che Falletti sia la stella di questa squadra; anche se senza di lui contro Vibonese e Bisceglie sono arrivate comunque due vittorie, ma quando le formazioni avversarie si chiudono, la chiave per scardinare le difese molto spesso è nei piedi dell’ex Palermo e Bologna.