Il futuro dei rossazzurri appeso ad un filo: il 25 maggio si decide, la cordata può ancora presentare una offerta, ma il monte debitorio è altissimo

Tempi grami per il Catania. La Procura della Repubblica presso il tribunale della città etnea infatti, ha presentato  istanza di fallimento nei confronti del club calcistico rossoazzurro. Secondo quanto riportato da catanista.eu la Procura avrebbe percepito una situazione di insolvenza e la società sarebbe venuta meno al proposito di ricapitalizzazione.

Il documento è stato redatto nell’ambito di indagini dopo che si è avuta la percezione di insolvenza, stato in cui versa da tempo: società che però non risulta aver depositato alcuna pianificazione industriale strategica, né piani di ristrutturazione seri e credibili.

Tra i punti salienti della nota, oltre alla perdita di  7,6 milioni di euro relativa al bilancio al 30 giugno 2019,  anche l’accumulo di debiti tributari da 4,5 milioni di euro nel 2014 a 15 mln di euro nel 2019. Situazione che va avanti da almeno cinque esercizi, a cui il Catania ha provato a porre rimedio con l’apporto dei soci, un piano di risanamento elaborato nel 2017, ma rimasto incompiuto e finanziandosi indebitamente attraverso il mancato pagamento dei tributi. Secondo quanto emerge, è stato messa in dubbio anche la possibilità di continuità aziendale

Inoltre , secondo il sito specializzato in data 27 gennaio 2020 sarebbe stato azzerato il capitale sociale con l’intenzione di aumentarlo a circa 50 mila euro, stando a quanto recita la nota. Cosa mai avvenuta.

ORE CONTATE. La cordata Pellegrino ha tempo fino al 25 maggio (il giorno della discussione davanti al giudice) per la costituzione della spa di scopo e presentare un’offerta a Finaria per l’acquisizione del Catania, informando anche la Procura. Il Catania, a sua volta ha tempo fino al 22 maggio per la memoria difensiva. Due le possibilità: la nomina di commissari, per ricapitalizzare o più verosimilmente accelerare la cessione oppure la dichiarazione di fallimento.