Il presidente della Lega di Serie C parla della riunione avuta in via telematica con i rappresentati dei club e delle conseguenze economiche del Coronavirus nel calcio

E’ un momento davvero delicato, oltre che per tutta l’Italia, anche per il sistema calcio a causa del Coronavirus. Ad essere in maggiore difficoltà sono i piccoli club di Serie C, molti dei quali rischiano di sparire. Il presidente della Le Pro Francesco Ghirelli ha parlato alla ‘Domenica Sportiva‘, indicando i punti più critici.

ASSEMBLEA COMMOVENTE. “Qualche giorno fa abbiamo fatto un’assemblea drammaticamente emozionante con tutte le 60 società. Il presidente della Pergolettese Fogliazza si trova nel comune con il maggior numero dei morti ed ha perso il nipote 37enne ed il medico sociale. Così come il presidente della Feralpisalò Pasini, che si trova nella provincia di Brescia altrettanto martoriata dal Covid. Ci siamo quasi messi a piangere durante l’assemblea e parlare di ripartenza del calcio è stato davvero difficile. Ma sono stati proprio i presidenti a darmi la forza per andare avanti”.

DANNI ECONOMICI. Ghirelli ha parlato anche delle conseguenze a livello economico sulla Serie C: “I presidenti mi hanno chiesto di restituire le fidejussioni, c’è un grande problema di liquidità. Dobbiamo mettere un tetto per evitare che al prossimo temporale crolli tutto il sistema. I veri danni ci saranno dalla stagione 2020/2021, quando la gente non potrà tornare alla stadio in condizioni di sicurezza. Nella migliore delle ipotesi avremo un danno di 20 milioni, ma secondo me saranno almeno 80. Abbiamo formato un comitato di crisi il 9 marzo, sotto di noi ci sono 3mila società di Serie D che rischiano seriamente di sparire. Noi abbiamo bisogno della cassa integrazione almeno fino a novembre, poi cercheremo, attraverso un piano di tagli dei costi, di sopravvivere da soli”.