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Schenardi e l’Under 15 delle Fere: “Forte lavoro sulla tecnica, ai miei ragazzi faccio fare il muro…”

A colloquio con l’allenatore dei ragazzi rossoverdi che parla della sua prima esperienza con un settore giovanile e del rapporto che si è creato con il gruppo a sua disposizione

Marco Schenardi si gode i progressi della sua Under 15.  Con la redazione di Calciofere, il tecnico, ex bandiera rossoverde, fa il punto della situazione e non solo. La discussione parte infatti dalla differenza che ha trovato nell’allenare un gruppo di ragazzi, lui che ha sempre lavorato coi grandi:

Non ho avuto problemi con l’approccio, perchè giovani ne ho sempre avuti anche nelle squadre dilettantistiche e ho fatto cose nelle scuole visto che mia moglie è insegnante, quanto il fatto che devi far passare dei concetti, in modo diverso rispetto a come lo fai con gli adulti, per i quali magari, alcune situazioni sono più immediate. Però devo dire che pensavo di trovare qualche difficoltà in più invece anche su questo fronte va molto bene”.

Un gruppo che cresce al di là dei risultati: “Fra l’altro quella è una età molto particolare – spiega Schenardi – quindi c’è sempre qualcosa di nuovo.I ragazzi sono sempre pronti al cambiamento, sono curiosi e ricettivi. Sono anche loro a cambiare qualcosa di me, ogni giorno e sempre in meglio. Si è creato un bel gruppo, anche al di fuori del campo, anche chi viene da fuori di è affezionato alla città e questo è molto bello”

TECNICA E MURO Schenardi spiega poi cosa chiede ai ragazzi: “Di una cosa mi sono reso conto – spiega – che i settori giovanili di oggi, a partire dalla scuola calcio, sono molto diversi da quelli di quando giocavo. Oggi vedo che soprattutto a questa età vogliono subito giocare, divertirsi: è giusto, così come ovviamente vincere aiuta. Però non bisogna mai perdere di vista la tecnica. Io su questo insisto molto: l’ho detto ai ragazzi prima di Natale: se vogliamo migliorare nel girone di ritorno, dobbiamo diventare più tecnici. Sarà anacronistico, ma io ai miei giocatori faccio ancora migliorare la tecnica col muro…”

Poi c’è l’aspetto della crescita umana: “Educazione, regole e valori sono concetti che non bisogna mai perdere di vista – dice – questo vale per il calcio, ma anche nella vita ed io personalmente a questo tengo molto.  Per me loro sono come dei figli e mi auguro il meglio per ognuno di loro. Spero che si possano ricordare di me non solo come allenatore, ma anche come un buon educatore

CAMPIONATO. Ovviamente, non manca una valutazione del campionato: “Forte e competitivo, non c’è dubbio. Tolte due squadre, il Rieti e la Pianese che mi sembrano più in difficoltà delle altre, c’è un gruppo di squadre del sud più fisico ed agonistico ed uno più tecnico. Penso che noi siamo in questo secondo aspetto. Possiamo dire la nostra anche nel girone di ritorno: ad inizio stagione abbiamo cambiato molto ma ora il gruppo come dicevo, si è cementato molto”.

 

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