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La Ternana dell’ultimo biennio? Un porto di mare. Arrivi e partenze, pochi i superstiti

L'ingresso della sede della Ternana
L'ingresso della sede della Ternana in via della Bardesca

Per adesso le uniche cose evidenti in casa rossoverde sono i fallimenti e le tante persone passate da via della Bardesca. Tanta gente sotto contratto, pochi risultati ottenuti. Le cifre sono sconfortanti

La Ternana dell’era Unicusano? Bastano le cifre per descrivere come è andato il biennio. Dall’arrivo in elicottero, ai proclami importanti (“La serie A in due anni” e “Voglio andare a Cardiff con Pochesci“, con riferimento alla sede della Champions League), alla doppia retrocessione evitata soltanto per un tardivo risveglio. Due anni vissuti pericolosamente e la prospettiva di un viverne un terzo nel quale nuovamente venga tutto azzerato.

Pensando a quella che è stata la Ternana in questi due anni viene in mente ‘Arrivi e partenze’, il primo programma della tv italiana, nel 1954, quando un giovane Mike Bongiorno intervistava gli italiani alla stazione

GIRANDOLA.  In due anni, in rossoverde si sono alternati due presidenti (Ranucci e Bandecchi), un vicepresidente prima club manager (Tagliavento), tre direttori sportivi (Evangelisti, Pagni e Leone), cinque allenatori (Pochesci, Mariani, De Canio, Calori e Gallo), 70 giocatori (i soli Defendi e Gasparetto erano rimasti dopo la stagione passata), due team manager (prima di Lorenzo Modestino fu il turno di Emilio Miele, che si dimise a Gennaio 2018 dopo il clamoroso errore sulla sostituzione di  Montalto), tre match analyst (Daniele Persico, Carmine Alessandria e Lorenzo Giunta).

Senza contare che in questa stagione c’erano due direttori del settore giovanile (oltre a Paolucci anche Pagliari, che ha lasciato in corsa) e che ad inizio stagione era diverso anche il responsabile del settore femminile (Franco Farracchiati fu presentato come tale a settembre, poi ha lasciato).

STAFF TECNICI. E naturalmente, cinque allenatori significa anche staff diversi. Sandro Pochesci aveva con se il vice Emilio Coraggio e lo staff si completava col preparatore del portieri Paolo Gobattoni, con il preparatore atletico Matteo Basile, quello degli infortunaci Francesco Guicciardini, coi collaboratori tecnici Stefano Furlan e Fabrizio Durante ed il citato Persico.

Luigi De Canio, aveva i suoi due uomini di fiducia, vale a dire  il professor Giovanni Petralia preparatore atletico e Filippo Orlando collaboratore. Ai quali si aggiunsero Fulvio Flavoni, non portato da De Canio ma integrato nello staff tecnico come preparatore dei portieri e il citato Alessandria, poi allontanato nel corso della stagione appena conclusa, al pari di Ezio Brevi, che era diventato il suo secondo e di Fabrizio Fabris, collaboratore tecnico; tre ne aveva invece Alessandro Calori, ovvero Giulio Giacomin come secondo, Franco Paleari allenatore dei portieri e Fabio Munzone preparatore atletico. Fabio Gallo invece ha portato con sè oltre a Giunta altri tre collaboratori, ovvero il  vice allenatore  Roberto Chiappara, il professor Massimiliano Botto preparatore atletico, Maurizio Rollandi l’allenatore dei portieri.

A questi si aggiungono Luca Coletti, preparatore dei portieri sotto contratto con la Ternana già ai tempi di Pochesci e Tiziano Mucciante, che è stato nello staff di De Canio, Calori e Gallo.  Senza contare l’attuale tecnico dell’Under 17 Borrello, che è stato il vice di Ferruccio Mariani nelle tre partite in cui ha guidato la prima squadra.

 

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