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Bandecchi: “Ternana pronta a ripartire ma in sicurezza e se succede qualcosa faccio causa”

Il presidente su Instagram: “Senza garanzie, non rischio di infettarmi e chiedo i danni se un mio giocatore si infetta. Gli altri sport si sono arresi”.

La Ternana risponderebbe presente a un eventuale ritorno in campo dopo l’emergenza coronavirus, ma solo ed esclusivamente se e quando ci saranno tutti i margini di sicurezza garantiti. E se dovesse succedere qualcosa, è pronta anche a intentare cause per chiedere risarcimenti. Il presidente Stefano Bandecchi spiega così la posizione della società rossoverde, all’indomani dei protocolli di sicurezza individuati dalla commissione medico-scientifica in Federcalcio, per un’eventuale ripresa dell’attività calcistica.

GARANZIE VERE, O NIENTE. Bandecchi, in uno dei suoi video Instagram, commenta la cosa. Non nasconde un certo scetticismo sulla possibilità che si possa presto avere la condizione più sicura possibile per poter davvero ripartire, ma fa sapere che se questi margini dovesero esserci, la Ternana sarebbe pronta. “Leggo – dice Bandecchi – che il campionato potrà ricominciare con sistemi di sicurezza. Una delle ipotesi fatte è che le squadre stiano in un ritiro forzato in strutture isolate. Ma poi, bisogna anche sapere cosa significhi restare isolati anche dal virus. Ad esempio, bisognerebbe restare tutti chiusi in un albergo, dove non c’è nessun altro e dove il personale dorme lì dentro e non può uscire, altrimenti rischia di infettarsi e portare il virus lì dentro. Il coronavirus non sinifica solo non respirare vicino a qualcuno, ma se si respira in un ambiente insieme ad altri o se si vive in un ambiente insieme ad altri, si può lo stesso infettare l’ambiente, se si è infettati, toccando cose o con la saliva. Poi, se si giocherà, si dovrà andare ad affrontare una squadra che abbia seguito le stesse accortezze di ritiro. Ora, io vorrei far notare che tutti gli sport, come ad esempio basket, pallavolo o rugby, si sono arresi davanti al coronavirus. Considerando che rischiamo di avere ancora una mesata prima di arrivare a zero contagi, io non sono disposto a prendermi il coronavirus perché devo andare a una partita di calcio. Finché io rappresenterò la Ternana, se non mi danno i margini di sicurezza per scendere i campo, io sono pronto pure a fare causa e a chiedere un risarcimento se un mio giocatore dovesse infettarsi. Poi, in condizioni e margini di sicurezza effettivamente garantiti, allora la Ternana sarebbe pronta. Si tratta di giocare al calcio, che è una cosa bella e non è andare alla guerra. Ma è una cosa che, se non fatta in sicurezza, è un po’ da cogl…“.

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