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Ternana, Lucarelli: “Bisogna sempre stupire e per farlo c’è solo il lavoro”

L’allenatore della Ternana ha parlato al Corriere dello Sport: “Il rapporto con Bandecchi? Invecchiando sono diventato più saggio…”. E sulla serie A…

La squadra, il futuro e il rapporto con Bandecchi. L’allenatore della Ternana Cristiano Lucarelli ha parlato al Corriere dello Sport, raccontando una parte del suo pensiero.

Si parte ovviamente dal primato. Lucarelli non cambia linea: “Non stiamo dando importanza alla classifica. Il metodo, mio e dello staff, è quello del micro-obiettivo: il massimo da ogni partita. E’saggio e producente fare così. Dopo nove giornate non avrebbe senso fare diversamente. Ci sono compagini strutturalmente ed economicamente più forti. Ma siamo riusciti a fare squadra e siamo già, evidentemente, più gruppo degli altri. Altrimenti non saremmo primi (…)Bisogna sempre stupire e per farlo c’è da lavorare e migliorare. Ho la fortuna di avere una società ambiziosa. L’organizzazione e la programmazione fa parte della cultura della Ternana”

Il rapporto con Bandecchi

Sul rapporto col patron, concittadino ma molto diverso da lui per tanti aspetti, Lucarelli spiega: “Penso che la convivenza con Bandecchi abbia dimostrato che invecchiando io sono diventato molto più saggio di quanto fossi da giovane. Anche se nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato sulla nostra coesistenza. Ma il patron è un grande motivatore e le sue esternazioni sono sempre state indirizzate a farci dare tutto e di più”.

La vittoria nel derby

Il discorso si sposta poi sulla vittoria nel derby e sulla classifica che mette i rossoverdi in testa e i rivali del Grifo in coda. Nessun “rammarico”, sebbene sia un ex biancorosso: “Non entro in queste dinamiche, preferisco dare più valore al campo. Aver reso felici i nostri tifosi ternani, ovviamente, mi ha dato piacere. Poi, io non ho fatto la storia del Perugia, ci ho giocato nelle giovanili”.

Gli allenatori del cuore e la serie A

Gli allenatori a cui Lucarelli deve di più? Il tecnico li mette in fila: “Quelli che mi hanno appassionato maggiormente sono stati Mazzarri, che ho avuto a Napoli due anni, mentre per la gestione del gruppo Mazzone rimane inarrivabile. Ma ci sono stati anche Ranieri, Guidolin, Ulivieri, Mondonico, Cavasin, Camolese, Di Carlo, Cuper, Colomba, Donadoni e Lippi in Nazionale”.

Sulla serie A dice: “Il Napoli è pronto per vincere lo Scudetto, è una città che è nel mio cuore. E Spalletti è un amico. La Juve tornerà a vincere. Allegri non funziona più? Credo che i problemi dipendano dal fatto che siamo alla fine di un ciclo, non da un allenatore che ha già ottenuto tantissimi successi. Servirà un nuovo blocco”

 

 

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