Il salentino, che militò nella Ternana, è in carcere per una vicenda giudiziaria, ma ora presenta istanza per la misura alternativa
Chiede di passare dalla detenzione in carcere all’affidamento ai servizi lavorativi di tipo sociale. Istanza presentata da Fabrizio Miccoli, ex attaccante della Ternana dal 1998 al 2002, dopo tre mesi di detenzione a Rovigo. In questi giorni, tramite i suoi legali, ha presentato proprio questa richiesta, per continuare a espiare la pena attraverso i lavori socialmente utili. Deciderà il Tribunale di sorveglianza del capoluogo di provincia veneto.
LA VICENDA. Fabrizio Miccoli era stato condannato in due gradi di giudizio a tre anni e mezzo di reclusione per estorsione aggravata da metodo mafioso, con ulteriore ricorso respinto alla Corte di Cassazione. Per questa ragione, alla fine di novembre 2021 ha cominciato a espiare la sua pena in carcere. Ora, però, esprime il desiderio che la condanna sia commutata nella misura espiatoria alternativa. La vicenda giudiziaria riguarda una storia di recupero crediti che coinvolge anche il figlio di un boss malavitoso, ma lo stesso Miccoli ha sempre dichiarato di non essere a conoscenza delle parentele mafiose legate al suo interlocutore, precisando di esserne venuto al corrente solo a inchiesta avviata.