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La Ternana di Barison, il bisonte gentile

paolo barison amarcord

La triste storia della stella che contribuì all’assestamento tra i cadetti prima del grande salto in A delle Fere

Era un ariete. Anzi un “bisonte”, come veniva chiamato affettuosamente da tutti. Paolo Barison, ala sinistra, grande cuore e tecnica, giocò un solo anno nella Ternana, per la cui maglia scese per la prima volta in serie B. E giocò anche molto bene dal momento che lo score finale fu di trentuno partite e dieci gol: lasciò un ottimo ricordo a tutti i livelli a cominciare dai tifosi. Era il 1971 e la Ternana si stava assestando nella serie cadetta prima del “grande balzo all’insù”.

La società guidata da Giorgio Taddei si stava rinforzando e prese il grande Barison proprio in quest’ottica: lui veniva dal Napoli dove era stato per tre anni reggendo la bandiera azzurra nel migliore dei modi. Ma il suo momento magico fu quello col Milan, anche lì un triennio, sino al 1963. Conquistò uno Scudetto e poi, per soprannumero, pure la Coppa dei Campioni a Wembley. A Terni si dimostrò atleta perfetto: preciso agli allenamenti, continuo nell’incitamento dei compagni più giovani. Non saltò che un paio di partite ed il suo contributo fu costante.

A portarlo a Terni aveva pensato Luis Vinicio, allenatore brasiliano che l’aveva conosciuto a Napoli e che aveva deciso di intraprendere l’avventura con la Ternana: insieme fecero un bel campionato, con una flessione nel finale. Ma alla fine del torneo Barison, che aveva giocato pure nove partite con la Nazionale, decise di smettere con il Calcio che contava andando a giocare coi dilettanti del Bellaria, poi un’esperienza negli Stati Uniti. La carriera di allenatore poco gli piacque: un paio di esperienze. Aveva avuto una disavventura coniugale ed alla fine si era lasciato molto male con la moglie, vicenda che l’aveva prostrato in maniera sostanziale.

Ma i suoi amici, a cominciare da Gigi Radice, allenatore del Torino, gli vennero in soccorso e lo aiutarono ad andare avanti. E purtroppo ne propiziarono la scomparsa, dal momento che fu vittima di un incidente stradale fatale sulle autostrade della Liguria: l’auto guidata proprio da Gigi Radice prese di petto un autoarticolato che aveva invaso la loro corsia. Rimane di lui anche un dolce ricordo a Terni: Barison aveva sempre risposto alle sollecitazioni dei tifosi, alle rievocazioni, magari con una telefonata. Era una persona per bene oltre che un campione. E i tifosi, si sa, questo lo capiscono al volo.

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