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Ternana, Bandecchi a Radio Deejay: “Non mi aspettavo di vincere il campionato”. E sullo stadio…

Il presidente rossoverde, intervistato dalla nota emittente radiofonica nazionale, ha parlato della straordinaria stagione e dei progetti futuri: “Non sono il nuovo Berlusconi”

In questa stagione, ricca di soddisfazioni, la Ternana e il suo presidente stanno facendo molto parlare di sé, anche al di fuori dell’ambito locale. Non solo per i risultati calcistici, ma anche per gli importanti progetti che vanno oltre il rettangolo di gioco.

A parlare di tutto ciò è stato Stefano Bandecchi, intervenuto a Radio Deejay, nella trasmissione ‘Deejay Footbaal Club‘, condotta da Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa. “Se la squadra gioca bene è merito di Lucarelli, dovevate telefonare a lui – ha scherzato il presidente rossoverde – La Serie C è molto difficile, perché è il campionato che lascia meno spazio alle chiacchiere, nel senso che su 20 squadre, o 19 nel nostro Girone, una sola viene promossa. Ad inizio anno non avremmo mai pensato di essere la prima in classifica ed essere promossi direttamente in Serie B, ma onestamente pensavo di fare i playoff. Ci troviamo in una situazione surreale, che non avremmo mai pensato. Mi sono trovato in momenti di grande tensione, perché bisognava solo vincere. Oggi che invece so che domani non giocheremo, mi guardo in giro come quello che non sa che cosa fare. Con Lucarelli abbiamo formato una squadra di livornese, ma ci siamo portati anche un pisano (Alberto Bartali, preparatore atletico, ndr)”.

Si è parlato anche del Bandecchi imprenditore e su un possibile paragone con Silvio Berlusconi: “C’è una differenza abissale con lui. Penso che Berlusconi sia stato uno dei più grandi imprenditori italiani, lo è tutt’ora. E forse uno dei pochi statisti che abbiamo avuto realmente in Italia”. Sullo stadio: “Il progetto è partito e finora ha avuto solo consensi. Le Belle Arti hanno dato l’ok, la prossima settimana sarà discusso in Comune, ma non so cosa succederà. Avete capito tutti che il problema nel nostro caso non è lo stadio, che ce lo farebbero fare tranquillamente, senza nessun problema. Io ho chiesto di realizzarlo insieme ad un supporto imprenditoriale in ambito sanitario, cioè la clinica, con 100 posti convenzionati dalla Regione e altri 100 autorizzati. Qui, però, la palla deve passare alla Regione Umbria, che non ha mai visto una clinica fuori da Perugia“. 

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