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Covid, nel girone della Ternana succede anche questo…

La Casertana ha giocatori positivi, e chiede il rinvio, la Viterbese lo nega, rossoblu in campo in 9 e sconfitti, veleni nel dopogara.

In tempi di covid, in un momento delicato per tutti, succede anche che si arrivi a una situazione imbarazzante e assurda come quella che è avvenuta proprio nel girone C della serie C, quello in cui milita la Ternana, per l’esattezza in Casertana-Viterbese, gara del 20 dicembre 2020 valevole per la sedicesima giornata. La Casertana, avendo 15 positivi al covid nel proprio gruppo squadra, prima della gara, programmata per le ore 17,30, ha chiesto il rinvio. Avendo ottenuto già una volta lo spostamento di una partita, in base ai protocolli essa non avrebbe potuto usufruire di un altro di questi. Oltre a questo, la società ospite, la Viterbese, ha risposto negativamente alle richieste dei rossoblu, negando di fatto il mancato svolgimento della gara. Il tutto, senza che la Lega Pro battesse ciglio. Si è così giocato, in ritardo rispetto all’orario previsto.

IN CAMPO DUE POSITIVI! La Casertana è stata costretta a presentarsi con soli 9 calciatori in campo e nessuno in panchina. Ma c’è di più: dal momento che tre calciatori, poi impiegati, accusavano sintomi sospetti tra i quali degli stati febbrili, la Casertana ha chiesto all’Asl un tampone rapido. Tampone che per due di loro ha evidenziato la positività al covid, ma questo risultato non è arrivato nell’arco di tempo utile per scongiurare il superamento del limite di tempo di attesa con conseguente sconfitta a tavolino per i campani. E così, la partita è cominciata in 11 contro 9 e con tre calciatori locali in campo con sintomi e febbre, a rischio e pericolo per tutti i calciatori, proprio visto che, il giorno dopo, è arrivata la notizia della positività di due di loro. E’ finita 3-0 per la Viterbese, gol di Salandria e doppietta di Rossi, ma a fine gara sono scoppiati gli inevitabili veleni. Uno spot non bello, per il calcio italiano agli occhi del mondo. Questo, al di là di chi possa avere ragione o torto, ammesso che ci siano, poi, delle ragioni.

LE ACCUSE DELLA CASERTANA. Subito duri, quelli della Casertana, nell’immediato dopogara. In sala stampa, il presidente Giuseppe D’Agostino ne ha avute per tutti, dal suo collega della Viterbese fino alla Lega Pro. “Sono stanco – ha detto – di un calcio che non mi rappresenta più e anche di una  lega dalla quale non mi sento più rappresentato. Prenderò le mie decisioni e le comunicherò quanto prima“. Durissimo l’allenatore, Federico Guidi, che si è scagliato contro il presidente della Viterbese, Marco Arturo Romano: “Facendo giocare i suoi, ha giocato con la salute, mettendola a repentaglio“. Poi lo ha definito, senza mezzi termini, “uomo di m…“. Grande amarezza anche nelle parole del capitano della Casertana, Luigi Castaldo, il quale ha anche detto: “Oggi, mi vergogno di essere italiano e di essere un calciatore“. Successivamente, con una nota ufficiale, la società campana ha spiegato la sua versione dei fatti: “A poche ore dal calcio d’inizio del match valevole per la sedicesima giornata del campionato di Serie C, la Casertana Fc è costretta a prendere atto del diniego della Us Viterbese 1908 rispetto a quello che logica vorrebbe fosse un inevitabile rinvio della partita e che per la stessa Lega Pro non è ritenuto necessario“. Aggiungendo poi: “In un momento storico in cui si invitano, anzi si obbligano, i cittadini italiani a restare a casa, una squadra di calcio, falcidiata da un nemico invisibile, si vede costretta a scendere in campo a tutti i costi. Un segnale imbarazzante all’intera comunità. Alla luce di ciò, la salute pubblica non diventa più priorità, ma passa in secondo piano rispetto ad altri interessi. Chiediamo scusa ai nostri tifosi, vittime impotenti, come noi, al cospetto di una decisione che dire assurda è poco“.

LA VITERBESE: “GUIDI? POTEVA NON GIOCARE”. Non ci sta, la Viterbese calcio. Anche la società gialloblu pubblica un comunicato sui propri canali ufficiali, dando la propria versione dei fatti. Un comunicato nel quale, tra l’altro, si risponde alle dure accuse di D’Agostino e di Guidi verso il presidente Romano, annunciando il ricorso a vie legali. Il comunicato parte proprio dalle dichiarazioni durissime del tecnico Guidi: “La società Us Viterbese 1908 intende manifestare il proprio dissenso e un grande senso di amarezza. Dalle parole, infatti, si è passati ai fatti visto che il presidente Marco Arturo Romano è stato costretto a lasciare lo stadio Pinto con l’aiuto delle forze dell’ordine per evitare situazioni spiacevoli proprio con il Sig. Guidi, apparso notevolmente ‘agitato’ nell’inseguire e urlare parole minacciose verso il Signor Romano. In relazione alle dichiarazioni sopra citate la Us Viterbese 1908 comunica che procederà per vie legali al fine di tutelare la reputazione dei propri tesserati. Si vuole far presente, infine, al signor Guidi che, qualora avesse voluto tutelare la salute di tutti, avrebbe potuto evitare di far scendere in campo la propria squadra“.

LA LEGA: APPLICATO IL REGOLAMENTO. E la Lega Pro, in tutto questo? Anch’essa interviene (dopo, a cose già avvenute) con un suo, di comunicato. In esso, spiega le cose: “In base al comunicato ufficiale n. 54/L del 6 ottobre 2020, che riprende la regolamentazione approvata dal Comitato Esecutivo dell’Uefa il 3 agosto 2020, viene previsto al punto 2 che qualora vi siano meno di 13 calciatori della rosa della prima squadra che siano risultati negativi al virus Sars-cov-2, su istanza del club interessato, la Lega potrà autorizzare il rinvio della gara e la riprogrammazione della stessa alla prima data utile. In tale conteggio, per prassi consolidata, devono essere presi in considerazione anche i calciatori squalificati e infortunati facenti parte della rosa della prima squadra. La società Casertana, all’esito dei test effettuati, risulta avere un totale di 16 calciatori negativi al virus, facenti parte della rosa della prima squadra. Tale situazione non ha pertanto consentito il rinvio della gara“. Conclude, la nota: “Siamo purtroppo consapevoli delle gravi difficoltà che la pandemia sta generando alle nostre società, ma come Lega abbiamo il compito di applicare le regole in maniera uniforme per tutti i nostri club, anche in situazioni come questa in cui tale compito è particolarmente gravoso. Ci sono stati confronti e collaborazione continua con i club e le autorità. La situazione che viviamo è complicata e può presentare più casistiche: la garanzia può essere solo il regolamento Uefa, che viene applicato“.

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