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Ternana: Gravina spera in minima apertura al pubblico e quarantena diversa

Il presidente della Figc conta nella possibilità di poter finire i campionati anche riaccogliendo i tifosi. E sul protocollo si studiano nuove proposte

Nel giorno in cui la Federcalcio decide le date della ripresa del campionato di serie A e della Coppa Italia, il sito Tuttomercatoweb.com segue in tempo reale l’evento e intanto raccoglie delle prime impressioni dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. In particolare, il numero uno della Figc fa riferimento a due aspetti che potrebbero essere cruciali: uno è legato ad una possibile teorica riapertura seppure minima al pubblico e l’altro riguarda la ricerca di soluzioni alternative alla quarantena in caso di positività di un calciatore.

I TEATRI COME TEST. Riguardo al pubblico, Gravina esprime l’auspicio che, magari in corsa, si possano trovare soluzioni o situazioni per consentire l’accesso a un numero seppure limitato di spettatori. Ad oggi, infatti, i protocolli di sicurezza sanciscono una ripresa delle partite a porte chiuse. Spiega, Gravina, a Tuttomercatoweb: “Sto seguendo l’andamento della disponibilità nei teatri e nelle arene per le manifestazioni culturali (che riprendono a metà giugno, ndr). È impensabile che, con tutte le precauzioni, in uno stadio da 60 o 80 mila posti, non ci possa essere una percentuale minima di persone. Mi auguro che anche così arrivi un segnale di speranza, che ricompenserebbe tanti appassionati di calcio“. Da vedere se un discorso del genere, in proporzione, potrà essere fatto anche per gli stadi della serie C, di capienza decisamente minore rispetto a quelli di massima serie.

RIVEDERE LA QUARANTENA. Resta l’annosa questione dei protocolli di sicurezza che insistono sulla quarantena di gruppo anche se un solo giocatore dovesse risultare positivo al covid. Gravina, però, rivela che è in fase di studio una nuova proposta per chiedere la modifica di questa norma. “Il calcio non ha mai chiesto scorciatoie. Esistono norme chiare, che consentono di poter continuare l’attività, isolando un atleta o un professionista dello staff, continuando gli allenamenti. Sappiamo che è prevista questa norma. L’auspicio è che, a breve, una settimana prima dell’inizio dei tornei, si possa rivalutare. Manderemo una nuova proposta, nella speranza che questa norma venga rivisitata“.

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3 anni fa

Questo è un altro scemo che non sa quello che dice.

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