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L’ex Sinigaglia a TeleTerni: “Quell’anno, un gruppo super”. E sulle Fere attuali…

Il giocatore è stato ospite di Ivano Mari a Notte Rossoverde insieme a Miglietta, Nolè e Luca Marchetti di Sky. Si è parlato del passato, ma anche del presente, non solo calcistico

L’ex rossoverde Davide Sinigaglia, uno dei protagonisti della grande cavalcata che ha condotto la Ternana di Mimmo Toscano in serie B nel 2011-12, attualmente in forza all’Atletico Castagneto (Promozione Lombardia), è stato ospite in collegamento Skype a ‘Notte rossoverde’ di Ivano Mari su TeleTerni, insieme a Luca Marchetti di Sky,  Crocefisso Miglietta e Angelo Raffaele Nolè. 

RICORDI. L’anno d’oro, la squadra attuale e la quarantena, fra gli argomenti trattati. Si parte ricordando quella stagione: “In meno di 10 mesi ci siamo ritrovati dalla retrocessione in C2 alla serie B, vincendo dopo il ripescaggio. Io c’ero anche l’anno della discesa – ricorda – e ho vissuto il nero ed il bianco. Ha vinto il gruppo, la capacità di stare insieme che si toccava con mano, confermata dal fatto che in tanti ci sentiamo ancora. La cosa è cresciuta prima di tutto fra noi, poi con i risultati abbiamo convito la gente a tornare allo stadio e la soddisfazione la percepivi quando ti fermavano per strada. Questo ci dava la carica per fare ogni volta meglio”.

LE FERE DI OGGI. Sulla Ternana attuale, dice: “Ho visto poche partite, ma credo che la squadra sia ottima per la categoria. Ha avuto la sfortuna di finire in un girone difficilissimo e trovare una Reggina super. Credo che invece per esempio, nel girone del Monza avrebbe potuto giocarsela. La Ternana ha accusato forse una flessione troppo prolungata e non ha avuto la forza di reagire, soprattutto mentalmente, quando non vinci da 8 partite qualcosa che non va c’è”

QUARANTENA. Sinigaglia vive nel bresciano e quindi in questi giorni di quarantena per l’emergenza Coronavirus ha una percezione chiara delle cose: “Qui la situazione è drammatica, gli ospedali sono al collasso, fanno fatica ad accogliere le persone, a volte devono anche fare delle scelte a seconda delle età. Ci sono tanti controlli in strada, c’è anche l’esercito perchè il virus è corso velocemente, tanto che forse non è neanche chiaro il numero esatto dei contagiati. Io stesso ho avuto la febbre a 38, ho perso gusto e olfatto per alcuni giorni, che dicono sia sintomo. Ma non so se l’ho avuto o no, forse era una influenza e basta. Cosa faccio in quarantena? Curo il giardino e facciamo pane, pizza e lasagne”.

FUTURO. Se il campionato ripartirà Sinigaglia dovrà difendere il primato della sua squadra, ma si pensa già al futuro: “Sono un uomo di campo e quando smetterò mi piacerebbe fare l’allenatore o il collaboratore tecnico, vedere una dinamica diversa”, conclude.

Foto Cesenamio.it

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