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La Ternana, Marilungo e un attacco che già va

L’autore della doppietta parla del reparto avanzato: “Siamo tanta roba, stimo cercando i nostri meccanismi. L’allenatore ci chiede determinate cose”.

Guido Marilungo e il gol ritrovato. Non poteva esserci migliore inizio di campionato, per l’attaccante marchegiano della Ternana. Prima partita e subito prima doppietta. Un inizio stagione che evidenzia proprio in Marilungo un bomber ritrovato e un giocatore sempre e costantemente in lotta in mezzo al campo. Ma accanto  alui, sembra funzionare bene tutto il reparto. Oltre a lui e al riconfermato Daniele Vantaggiato, c’è Alexis Ferrante che ha già una grande intesa con lo stesso Marilungo, c’è Anthony Partipilo, c’è l’utimissimo arrivato Giuseppe Torromino.

UN’IDENTITA’ PRECISA. Marilungo stesso ammette che il reparto avanzato è un reparto importante, visti i calciatori che ne fanno parte, “Davanti – dice – siamo tutti bravi. Siamo tanta roba“. Buona l’intesa con Ferrante, ma buono l’approcio anche degli altri, compreso l’ultimissimo acquisto in ordine di tempo: “Torromino, l’ho visto bene. Prima della partita di Rieti, aveva fatto con noi solo un allenamento, ma lo conoscevo già. L’ho viso giocare tante volte nel Lecce. E’ uno che ci darà una grossa mano. Noi stiamo cercando di avere il nostro metodo di gioco e dei meccanismi ben precisi. Il mister ci chiede di giocare palla a terra, veloce e, sui cross, tagliare forte. Poi, su come ci arrivano i palloni, dipende da partita a partita. Ci saranno partite in cui Mammarella metterà 20 cross, altre in cui saranno più in giornata Parodi e Nesta e ne metteranno di più loro“.

IL RUOLO DEI “SENATORI”. Un gruppo che è un mix tra calciatori esperti e di qualità e giovani emergenti. E su questo, Guido Marilungo continua a parlare dell’importanza del ruolo che in erti casi si trovano a ricoprire proprio i calciatori più esperti. Lo ripeteva lo scorso anno e torna a dirlo: “Nei momenti di difficoltà, i giocatori con più eserienza devono prendersi le loro responsabilità e prendere in mano il gruppo. A Rieti ha giocato Nesta, che è un giovane. Se fossimo stati in difficoltà e non lo avessimo aiutato, non avrebbe dovuto essere stato lui a darci la forza e a trascinarci“.

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