Il Presidente rossoverde si racconta in un’ intervista al Corriere dello Sport: “Dovevamo farci perdonare”

E’ un po’ il factotum della Ternana, visto che oltre a fare il Presidente è impegnato su molti altri fronti che riguardano la società rossoverde. Stefano Ranucci, intervistato dal noto giornalista Alfredo Pedullà sul Corriere dello Sport, ha raccontato alcuni aneddoti del suo mestiere e della sua esperienza a Terni.

RIPARTENZA. Dopo la retrocessione della scorsa stagione non era facile riportare l’entusiasmo in città: “Dovevamo ripristinare un senso di appartenenza – afferma Ranucci – e farci perdonare dalla gente. Non abbiamo ancora completato questo percorso, ma già dalla presentazione di questa estate, con le quattromila persone presenti allo stadio, ho capito che c’erano i margini per lasciarci alle spalle i veleni e i dissapori.
Abbiamo commesso degli errori e li abbiamo riconosciuti, ci hanno chiesto di togliere il logo Unicusano perchè non rappresentava i tifosi. Lo abbiamo accettato, ma l’impegno di Bandecchi è fuori discussione.”

FAVORITA. La Ternana nel campionato di Serie C è sicuramente la favorita per vincere il suo girone, ma il Presidente vuole rimanere con i piedi per terra: “Preferisco andarci cauto. Questo è un campionato particolare, devastante. Le etichette che ti danno non contano nulla, devi dimostrare tutto in campo. Abbiamo esempi di moltissime squadre in passato che pur avendo organici superiori non sono riusciti nell’obiettivo.
Questa squadra farebbe bella figura anche in Serie B, ma deve impegnarsi al massimo se vuole vincere il campionato di Serie C. Dobbiamo ancora recuperare tre partite, la vetta non è lontana. Si vince a maggio, non a novembre o dicembre”.

RADICATI A TERNI. Alla domanda su una presunta volontà in passato da parte di UniCusano di abbandonare il progretto, Ranucci risponde: “Sono state fatte alcune dichiarazioni dal patron Bandecchi, ma erano figlie del momento. I tifosi erano arrabbiati per la retrocessione e lui ha detto che se il problema fosse stato lui avrebbe tolto il disturbo. Ma sapevamo che avrebbe continuato ad investire, il nostro progetto è cominciato da poco: siamo entrati nell’estate del 2017.
Inoltre, abbiamo effettuato dei lavori importanti al Liberati, che cadeva a pezzi. Abbiamo effettuato un restyling totale e ne siamo molto orgogliosi”

L’UOMO GIUSTO IN PANCHINA. Con il mister De Canio c’è stato un feeling immediato: “Stavamo per retrocedere – prosegue il numero 2 di UniCusano – L’ ho invitato a cena a casa mia a Roma, ci siamo accomodati e in due ora abbiamo trovato l’accordo: un vero colpo di fulmine. Ringrazio il mio amico Andrea Carnevale (osservatore dell’Udinese, ndr)  che ci ha fatto da tramite“.

ESTATE NERA. Un’ estate davvero difficile per quanto riguarda le vicende extra-sportive: “Alle 20.30 del 13 agosto ci sentivamo predestinati al ripescaggio, alle 20.31 ci è crollato il mondo addosso. Tra riunioni, vertici e risarcimenti viviamo una quotidianità insopportabile. Ci aspettiamo chiarezza al più presto anche per quanto riguarda le promozioni dalla Serie C, abbiamo bisogno di certezze. Gravina ci aveva detto che le promozioni sarebbero state sette, per un ritorno della B a 22. Ora vedremo di capire cosa farà Ghirelli“.