
Il presidente: “Ci andremo presto, società come multiproprietà, Lucarelli ha riportato aria nuova, coi tifosi mi sono solo difeso”.
Rispolvera i proclami di serie A. Vuole arrivarci con la Ternana, il presidente Stefano Bandecchi. E vuole arrivarci presto. “Prima di quanto pensiate“. Così il numero uno rossoverde in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport e pubblicata sulle pagine rosa del quotidiano sportivo. Ha parlato della Ternana, della cessione che non avverrà al 100% proprio perché lui vuole portare le Fere in massima serie e anche dell’alterco con i tifosi.
DA SOLO E’ DIFFICILE. Sulla Ternana e sulla serie A, ecco cosa dice Bandecchi alla Gazzetta dello sport: “Prima devo andare in serie A. Quello è l’unico motivo per il quale non ho venduto il 100% della società, che al momento vorrei mantenere come multiproprietà ma con Unicusano in maggioranza. Sono profondamente legato a questi colori e voglio vincere. Mi rendo conto, però, che da solo non ce la posso fare. Per quanti anni si possono mettere 30 milioni l’anno solo nella speranza di salvarsi?“. La serie A, secondo Bandecchi, arriverà presto. “Prima di quanto pensiate. Ci torneremo per forza. Adesso siamo a due punti dai playoff e sono certo che il ritorno di Lucarelli abbia portato aria nuova. A Palermo abbiamo giocato benissimo e a fine partita l’ho visto abbracciare tutti. Cristiano ha ritrovato l’empatia della stagione della promozione in serie B“.
“NON CHIEDO SCUSA”. Risponde anche a domande legate all’alterco del dopo Ternana-Citatdelle e al rapporto burrascoso che ha con una parte della tifoseria di Terni. “Hanno scritto sui muri ‘Bandecchi vattene’ – dice – sporcando l’intera città. Io non chiederò mai scusa ai tifosi. Mi dispiace non poter loro proibire di andare allo stadio, ma nessuno deve darmi più fastidio. Dopo la partita con il Cittadella sono andato da loro perché mi hanno chiamato, altrimenti mi avrebbero detto che sono uno snob. Per risposta, mi hanno minacciato, tirato oggetti e sputato. Io non sono ipocrita e reagisco da uomo“. Poi una nuova frecciata: “Sapete perché abbiamo vinto il campionato nell’anno del Covid? Perché lo stadio era vuoto“.
