
Il centrale croato inaugura la nuova stagione de L’Angolo del Bomber, a cura dell’ex centravanti rossoverde
Luka Bogdan, centrale della Ternana, inaugura la nuova stagione de L’Angolo del Bomber curata da Riccardo Zampagna.
Si parte parlando del derby vinto: “L’ho vissuto purtroppo in tribuna, da infortunato, ma ho sofferto. Quando sei in panchina è tutto più veloce, ti sfoghi: Quando sei in tribuna, io avevo anche con me amici da Spalato, ti carichi e vivi tutto in maniera più sofferta. La squadra è forte, sono arrivati altri giocatori in un gruppo forte, la gente giusta per la categoria e così ognuno più giocarsi il suo posto. Quando si è trattato di tornare qui non ho guardato le altre scelte: nello spogliatoio c’è qualcosa in più”.
Poi viene ripercorsa la carriera italiana di Bogdan: “Sono arrivato a Vicenza, ho giocato poco e non conoscevo bene nemmeno la lingua. Non giocavo e così sono sceso in C per avere una carica in più, l’ ho trovato Lucarelli e mi sono trovato molto bene. Abbiamo vissuto una grande stagione, sempre ai vertici, con tanta gente allo stadio. Poi sono tornato in B a Livorno, sempre con Lucarelli. Il primo anno mi sono subito infortunato alla caviglia, ma quando ho recuperato dopo un po’ è arrivata anche la convocazione per la Nazionale, purtroppo ho perso gli Europei Under 21 per un infortunio”.
Poi l’avventura a Salerno: “Abbiamo conquistato la promozione in serie A, c’era Castori. Ho segnato 4 gol che sono valsi 4 vittorie…Nicola? Dopo due allenamenti sapeva i nomi di tutti…”
Giovani talento e calcio
Il discorso si sposta poi sulla differenza di cultura calcistica per i giovani fra Italia e Croazia: “In Croazia non ci sono tante squadre di prestigio e chi gioca in serie B già non ce la fa a vivere di calcio, quindi chi ha un po’ di soldi investe nelle accademie di calcio: fra gli altri da quella di mio padre è uscito Livaja. Ci sono tecnici specializzati che fanno solo quello, si dedicano alla formazione dei giovani talenti, come è successo con me, che non avevo assolutamente talento. I ragazzi arrivano a 15 anni alla Dinamo Zagabria e all’Hajduk Spalato che sono già pronti”
L’avventura alle Fere
“Quando sono arrivato alla Ternana, ho trovato un calcio diverso rispetto a quello che facevo a Salerno. Non c’è un giocatore che mi ha colpito di più, neanche fra quelli nuovi: è un gruppo molto forte, secondo me. Il gruppo è quello che fa la differenza: la vittoria di Parma, con tutte quelle assenze, ne è un esempio”.
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