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La Ternana, Lucarelli, Bandecchi e il nodo dei giovani

Il tecnico ha spiegato in conferenza stampa i piani del patron per la prossima stagione. La sfida è ambiziosa ma pone la società davanti ad un progetto chiaro

Squadra giovane, puntellando la rosa attuale. Cristiano Lucarelli, tecnico della Ternana, in conferenza stampa si è fatto portavoce di quelli che sono i progetti del patron Bandecchi per la prossima stagione, nella quale l’imprenditore livornese vuole puntare dichiaratamente alla serie A.

Lucarelli spiega: “Ho parlato con il presidente Bandecchi. Mi ha comunicato che i rinforzi in estate saranno quattro ragazzi classe 2001. Con loro dovremo cercare di fare un campionato di vertice per assecondare gli obiettivi della proprietà”. E aggiunge: “Io non ho problemi a lavorare con i giovani, vengo dal settore giovanile, ma per sbilanciarmi sugli obiettivi devo capire che tipo di giovani sono”.

Christian Capone

Un messaggio chiaro, per una società che quest’anno ha avuto un minutaggio bassissimo (gli unici under scesi in campo sono Koutsoupias, Salim Diakitè e Capone, oltre a due presenze del 99 Krapikas, mentre purtroppo è andata male con Capanni, che è tuttora infortunato e non è mai sceso in campo, la speranza è di vederlo debuttare da qui alla fine).

Via al casting: caccia ai talenti

Giovani si, ma che siano di valore. Il che vuol dire saperli pescare in giro. Gli esempi ci sono, in primis la Cremonese che con i giocatori di scuola Juve (Zanimacchia, Rafia, Fagioli), ma anche con gente come Carnesecchi e Okoli sta vincendo il campionato.

Bisogna saperli pescare, perchè, come ha giustamente rimarcato Lucarelliquelli che hanno fatto bene quest’anno probabilmente il prossimo saranno già in A”.  Resta il problema di una società che forse non è completamente attrattiva: il lavoro sull’impiantistica serve a questo, ma forse, come ha spiegato Lucarelli, anche “la comunicazione a contorno” ha il suo peso.

L’orto di casa non è verde

Tutto questo in attesa di poter crescere in casa talenti: “Bandecchi ci ha chiesto di essere autoproduttivi come società, far crescere giovani e rivenderli, ma anche puntare a vincere”, ha detto Lucarelli. Un concetto che pare quasi ovvio, nel calcio moderno e che dovrebbe esserlo ancora di più dopo la disfatta della Nazionale (anche se ovviamente si possono far crescere pure giovani stranieri, magari pescati da ragazzini).

Ilias Koutsoupias

I risultati  deludenti (eufemismo) del settore giovanile rossoverde – pur con tutte le attenuanti di una Primavera 2 sotto età: Mariani ha fatto miracoli, in questo senso –  sono sotto gli occhi di tutti e questo sarà un altro punto sul quale lavorare se si vuole costruire una società importante.

L’Umbria – e Terni ancora di più – sono bacini ridottissimi per una società che punta in alto anche sul fronte delle giovanili e negli ultimi 5 anni, i giocatori usciti dal settore giovanile della Ternana che sono andati oltre la serie D una volta lasciato il rossoverde si contano sulle dita di una mano: la gran parte giocano in Eccellenza, se non addirittura in Promozione.

Ma qui il discorso torna al punto di partenza: per guardare fuori dalla propria comfort-zone bisogna rendere la Ternana ancora più importante. L’accordo col Fulham aiuterà tantissimo sul fronte della visibilità, ma è soltanto un primo passo. La società ha i mezzi e le capacità per fare il salto di qualità. La sfida è ambiziosa: bisogna solo scegliere le armi migliori per affrontarla.

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