Una operazione in entrata quasi definita ma congelata e tutta una serie di altri movimenti stoppati dalla nuova riforma che sta penalizzando i rossoverdi
Come era prevedibile, la nuova normativa relativa alle rose per la prossima stagione, che potranno essere composte al massimo di 22 giocatori più un ventitreesimo nato dopo il 1.gennaio 2001, sta creando non pochi problemi alla Ternana, col direttore sportivo Leone alle prese con una difficile quadratura del cerchio.
Come abbiamo già spiegato, nella situazione attuale – dando per scontato che qualche movimento in entrata lo si dovrà fare – la Ternana è costretta a rinunciare a qualcuno dei suoi 26 giocatori (considerando Gagno già al Modena e senza Palumbo e Verna, tornati alla base), precisamente dovrà cedere almeno cinque giocatori per poterne acquistare uno e successivamente ad ogni ingresso dovrà necessariamente corrispondere una uscita.
Ecco allora per esempio, anche operazioni già definite, restano congelate. Filippo De Col, difensore dell’Entella, con il quale la società è a buon punto ma ora la Ternana per il momento deve aspettare, così come – ne ha parlato anche al Corriere dell’Umbria – il ds Leone stava lavorando ai rinnovi di Diakitè e Marcone. Non se ne fa nulla nemmeno per loro, adesso. Discorso diverso per i prestiti, che in ogni caso bisognerà rinegoziare (soprattutto quello di Palumbo con la Samp).
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Senza contare che il tecnico Lucarelli porterà con sè da due a quattro elementi: Mbende (centrale) e Curcio (trequartista), ma anche probabilmente uno fra Pinto e Silvestri, se non entrambi, con Barisic alla finestra. Tutte operazioni alle quali dovranno corrispondere altrettante cessioni.
La Ternana, vale ricordarlo, ha tutti giocatori sotto contratto per almeno un’altra stagione e quindi non sarà semplice trovare una sistemazione a chi dovrà uscire, anche perchè i club di serie C si troveranno tutti nella stessa condizione, con le big che metteranno sul mercato diversi elementi.
