Parlando al Corriere dello Sport, il numero uno rossoverde lancia la sua proposta di riforma: “Dopo la C due gironi semiprofessionistici. Cambiamento necessario”
Il presidente della TernanaStefano Bandecchi parla attraverso le colonne del Corriere dello Sport e rilancia su tutti i temi caldi. Si parte con la riforma dei campionati:
“Ho la sensazione che non sarà più come prima. Se si ripartisse a settembre come oggi, la Serie C non ce la farà. Ci sono società in evidente difficoltà, sappiamo che la categoria è totalmente supportata dai presidenti. Ci vogliono dai 4 ai 10 milioni, tanti non hanno questa possibilità. A gennaio esisteva un mondo che ora non c’è più“, spiega.
Poi lancia la sua proposta di riforma: “Una Serie C nazionale con 22 squadre da nord a sud, poi due gironi di semi professionismo. Serve qualcosa di diverso, non si può continuare a passare da un campionato con tre gironi a uno unico e molto più complicato sebbene sostenuto economicamente”. Riformare il campionato, secondo Bandecchi è fondamentale: “Il calcio è esistito sino a gennaio poi è finito: se non si cambia format tanti club non si rialzeranno più”.
FUTURO PROSSIMO. Mentre annuncia, la prossima settimana, la volontà di venire a Terni (“attualmente sono recluso all’Università, ma venerdì ci sarà la possibilità di uscire e appena possibile vorrei fare un salto“), torna sul tema della stagione in corso: “Si può tornare in campo per playoff e Coppa Italia se spostiamo i tempi in avanti con tutte le cautele, guardando quanti potranno permettersi di applicare il protocollo che costa almeno 150mila euro, oltre a pagare lo staff e i giocatori. Chi non ce la fa, può ritirarsi pensando giustamente prima alla propria azienda. Se il calcio deve aspettare i soldi da questo governo, moriremo tutti di fame. Fin qui non è arrivato niente“.
Niente decisioni a tavolino, in ogni caso: “Non accetterò i calcoli del merito sportivo, resto convinto che la promozione si debba decidere sul campo”