In occasione di Ternana-Pisa di martedì i figli di Corrado Viciani, Enrico e Dario, insieme ad una delegazione di Castiglion Fiorentino (paese natale) accompagnati dal sindaco Mario Agnelli, sono stati accolti al Liberati dal presidente Nicola Guida e dal direttore operativo e gestionale Giuseppe D’Aniello.
Tutto lo stadio ha tributato un lungo applauso spontaneo in memoria del “Maestro”, l’indimenticato allenatore che negli anni ’70 ha fatto la storia del club rossoverde, dopo l’annuncio dello speaker che annunciava la presenza sugli spalti dei figli.
“Ospitare Dario ed Enrico, i figli di un personaggio straordinario come Corrado Viciani – affermato il presidente Nicola Guida in una nota della Ternana Calcio– ha costituito per noi un motivo di orgoglio. Cosa abbia significato l’allenatore toscano per la Ternana, per la città di Terni e non solo, non sta a me ricordarlo. Mi preme però sottolineare come, a distanza di tanti anni da quella meravigliosa esperienza sulla panchina rossoverde, l’amore reciproco tra la famiglia del maestro ed il popolo ternano, legatissimo alle Fere, sia rimasto intatto, anzi si sia ulteriormente consolidato. Mi auguro vivamente di avere di nuovo e quanto prima i Viciani ospiti al Liberati. Ci tengo a ringraziare il sindaco Mario Agnelli – conclude il numero uno rossoverde – che si è adoperato per la riuscita di questa bella iniziativa”.
“Per molti sportivi castiglionesi – conclude Agnelli – il ricordo di Corrado Viciani, che ha ricoperto anche il ruolo di allenatore della U.S. Castiglionese, fa salire ancora un brivido lungo la schiena che il tempo non ha lenito. È stata una bella emozione per tutti quando poi lo speaker dello stadio ha salutato i fratelli Viciani presenti in tribuna d’onore, nel ricordo del padre Corrado, Maestro del “gioco corto” a cui è stato tributato uno scrosciante applauso nel perenne ricordo di un allenatore di calcio che non potrà mai essere dimenticato da quelle parti, semplicemente perché ha scritto la storia del calcio Ternano”.
Viciani non merita di essere ricordato come l’allenatore della serie A, visto che retrocedemmo, bensì come quello che ci portò in serie A. Un anno indimenticabile, caratterizzato dal prolungato testa a testa con la Casertana, risoltosi solo all’ultima giornata con il pareggio di Salerno, tra gli applausi dei tifosi salentini soddisfatti per il fallimento degli odiati cugini.