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Gli stranieri delle Fere – Farkas, lo spilungone slovacco

Non solo Valjent. La storia della Ternana vede anche un altro calciatore slovacco, arrivato peraltro nella stessa stagione

Scusate il ritardo. Pavol Farkas, 192 centimetri, arriva alla Ternana in un caldissimo 16 Luglio 2013. E’ il secondo slovacco della Ternana o se preferite il primo insieme a Martin Valjent, che proprio quella stessa estate viene ingaggiato dalla società rossoverde ma si dividerà all’inizio fra Primavera e prima squadra.

Volo Bratislava-Ciampino, il tempo di visite mediche e firma poi via nel ritiro in Trentino, agli ordini di Mimmo Toscano. In realtà, la Ternana lo aveva cercato già nel gennaio precedente, quando il lungagnone centrale di difesa faceva panchina al Chievo, che lo aveva portato in Italia dopo quattro stagioni nel modesto Vaslui, serie A rumena, col quale comunque riesce a disputare anche le coppe europee. Arriva in prestito, con diritto di riscatto della metà del cartellino, deciso a mettersi in luce.

Il debutto è addirittura folgorante, perchè nonostante la sconfitta per 4-2, Farkas va addirittura a segno: è la prima partita ufficiale della Ternana, il 24 agosto, coppa Italia al Liberati contro il Lecce.  Farkas gioca abbastanza: 28 presenze, delle quali 15 con Toscano e 13 con Tesser, che gli subentrerà alla fine del girone di andata, ma il suo rendimento è molto alterno: colpa della stazza, soprattutto. Non è particolarmente veloce, va quindi spesso in difficoltà contro avversari brevilinei e ci mette un po’ per entrare in forma. Tuttavia accanto a Rispoli, Fazio e Ferronetti (poi Meccariello), costituisce il perno della difesa. Durante la terza giornata ad Avellino subisce anche una frattura allo zigomo dopo uno scontro involontario col portiere Brignoli, che lo terrà fuori per alcune partite.

In campionato segna un solo gol, nel 5-0 al Novara e tranne poche eccezioni, riuscirà comunque a scendere quasi sempre da titolare. Senza mai deludere appieno, ma anche senza mai brillare davvero. Nel periodo rossoverde disputerà anche due delle tre partite disputate in Nazionale, le amichevoli contro Gibilterra (a Faro, in Portogallo, campo “casalingo” dei biancorossi, tuttora privi della certificazione Uefa per il Victoria Stadium) e in casa contro il Montenegro.

A fine stagione torna al Chievo, che lo spedisce nientemeno che in Azerbagian, al Qabala. A seguire giocherà tre anni nella serie A greca (con lo Skoda Zante e poi a Larissa), prima di chiudere la carriera col Nitra, squadra della sua città, nella massima serie slovacca ed infine nelle seconda serie con Spartak Myjava e Petrzalka, ritirandosi a soli 34 anni.

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