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Gli stranieri delle Fere – Valjent, lo slovacco figlio di Terni

Il difensore del Mallorca, diventato grande con la maglia della Ternana, dal Liberati è arrivato a giocare contro Messi e Benzema

Arrivato a Terni da minorenne, Martin Valjent è cresciuto con i colori rossoverdi addosso e proprio grazie alla Ternana è stato lanciato verso il grande calcio. Nato a Dubnica nad Váhom, in Slovacchia, l’11 dicembre 1995, dopo aver mosso i primi passi nel mondo del professionismo nella squadra della sua città, la MFK Dubnica, viene portato al Liberati dall’allora ds Vittorio Cozzella nell’agosto del 2013.

SUBITO LEADER. La prima stagione è di apprendistato, dove si divide tra Prima Squadra e Primavera, ma già nella seconda diventa un titolare fisso con Tesser in panchina. Valjent già a 20 anni gioca come un veterano, grazie anche alla duttilità in campo, visto che verrà impiegato anche in altri ruoli della difesa, non solo nel suo naturale, quello di centrale, talvolta anche a centrocampo. Il primo gol in maglia rossoverde è tutt’altro che banale: un colpo di testa vincente al Liberati che consente di acciuffare il pareggio contro il Cagliari nei minuti di recupero. In tutto saranno 5 le reti messe a segno nelle 5 stagioni di permanenza a Terni.

NELLA STORIA. Nell’estate del 2017 la nuova proprietà Unicusano lo vende al Chievo Verona, ma i clivensi lo lasciano alla Ternana in prestito fino a fine campionato. L’esperienza rossoverde di Valjent si chiude nel peggiore dei modi, con la retrocessione in Serie C. Anche se di nazionalità slovacca, non è stato mai considerato un vero e proprio straniero, anzi, piuttosto, un ternano doc. A testimoniarlo è anche il fatto che è stato l’unico calciatore non italiano ad essere mantenuto in rosa nel 2017, derogando alla volontà di Bandecchi, appena arrivato, di volere una squadra interamente italiana. Prima del ritorno di Falletti nel 2020, Valjent vantava il record di calciatore straniero con più presenze della storia delle Fere, con 144 partite.

PALCOSCENICI DI LUSSO. Una volta lasciata Terni, il Chievo lo cede subito in Spagna, al Mallorca, e nell’isola delle Baleari la carriera prende letteralmente l’ascensore. Qui sarà protagonista della promozione dalla Seconda Divisione iberica alla Liga, diventando poi un punto fermo (lo è tutt’ora) della squadra negli anni successivi, giocando in palcoscenici di lusso come il Camp Nou ed il Bernabeu, affrontando palloni d’oro come Messi, Benzema e Modric.

 

 

 

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