La temibile coppia d’attacco scandinava guiderà la multinazionale in maglia neroverde che domenica sfiderà le Fere.
Poca spesa, massima resa. Il leit motiv che in genere accompagna i calciatori scandinavi è questo: un costo relativamente basso per l’acquisizione del cartellino ed un rendimento importante. La storia del calcio italiano è piena, del resto, di questi esempi. Ma se prima ci si concentrava soprattutto sugli svedesi, adesso la nuova geografia del calcio ha stravolto le cose: norvegesi, finlandesi e perfino islandesi popolano il nostro calcio con risultati importanti.
Il Venezia prossima rivale delle Fere è un classico esempio. La multinazionale affidata a Paolo Vanoli vedrà domenica una coppia d’attacco formata dal norvegese Dennis Johnsen,alla terza stagione in Laguna (arrivò dai modesti olandesi dello Zwolle) e Joel Pohjanpalo. Il gigante finnico è la vera rivelazione della stagione: 12 gol in 32 partite, arrivato dal Bayer Leverkusen passando dal campionato turco, ricorda anche per struttura fisica il danese Elkjaer, protagonista del Verona di Bagnoli campione d’Italia.
Ma la pattuglia scandinava in casa Venezia annovera altri elementi interessanti: il portiere finlandese ex Brescia Jesse Joronen – che ha come vice il connazionale Niki Mäenpää– il centrocampista danese Magnus Kofod Andersen, ex Nordsjaelland e il giovanissimo islandese Mikael Egill Ellertsson, centrocampista già alla terza stagione in Italia (ex Spal e Spezia), arrivato dal Fram Rejkyavik. Tutti calciatori nel giro delle rispettive nazionali.
Complessivamente, gli stranieri del Venezia sono 19 su 29 calciatori della rosa. Oltre ai citati figurano 5 statunitensi (Tessmann, Busio, De Vries, Novakovich e Leal), un canadese (Pecile), un russo (il nazionale Cheryshev, visto ai Mondiali 2018), un olandese (Redan), un bosniaco (Jajalo), un brasiliano (Bertinato), un austriaco (Svoboda), un croato (Sverko), un bulgaro (l’ex rossoverde Hristov), per un totale di 13 nazionalità diverse più l’Italia. Che diventano 14 se consideriamo che il vice di Vanoli è un portoghese, Godinho.
