
Accusato di eccessivo difensivismo, il tecnico dei lariani chiama in ballo la breve esperienza del collega massetano a Terni
Moreno Longo, tecnico del Como, nel rispondere alle critiche di eccessivo difensivismo, in una intervista al quotidiano La Provincia di Como cita l’ex allenatore della Ternana Aurelio Andreazzoli: “Credo che per venire fuori dalla situazione dove si trovava la squadra, servisse equilibrio. Se pretendi di fare bel gioco, il giochista, rischi grosso. È una B difficile, equilibrata. Serviva praticità. Rivendico la scelta. Visto Andreazzoli? Sul fatto che lui sia un super allenatore, non ci sono dubbi. Però bisogna avere il materiale umano per mettere in pratica certe idee”
Un riferimento chiaro alla breve esperienza rossoverde del tecnico toscano, uno dal curriculum importante, che però è rimasto penalizzato dagli infortuni e dalla complessa situazione della squadra, presa in un momento delicato e che non è mai veramente riuscita ad assumere i suoi concetti.
E aggiunge: “Non ho un modulo fisso, perchè questa èl’evoluzione del calcio moderno. Si cerca di utilizzare più moduli nella stessa partita. Quando si è infortunato Solini abbiamo perso un grande interprete della difesa a quattro. Per me lui e Odenthal sono i più adatti a giocare a quattro. Ora con Scaglia e Binks, meglio a tre. Io nel Torino ho vinto con la Primavera giocando 4-3-3 o 4-2-4. Non era scontato.
Ho spesso ereditato costruzioni fatte da altri a cui mi sono adattato. Non bisogna essere integralisti, ma cercare la soluzione migliore per quello che si ha in mano. A Vercelli ho fatto il 3-5-2, a Frosinone e Alessandria il 3-4-1-2 o il 3-4-2-1. Questa squadra non ha un trequartista specifico. Sono tutti adattati. Abbiamo cercato altre soluzioni. E poi Ioannou va meglio a fare il quinto o il quarto del 3-4″.
