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Fere a Cinque Cerchi: l’Olimpiade ‘per caso’ di Candreva

Dalla Ternana a Pechino 2008: gli 11 minuti più recupero dell’ex rossoverde, in quella che ad oggi è l’ultima partecipazione del calcio italiano alla rassegna

Nel 2008 Antonio Candreva è nel pieno del suo fermento sportivo. A 21 anni è appena arrivato in serie A all’Udinese dopo essersi messo in luce con la Ternana. Tutto il settore giovanile poi tre stagioni in prima squadra, due in B ed una in serie C1: 47 partite che gli bastano per guadagnarsi il grande salto.

La stagione 2007-08 con Pasquale Marino, lo vede esordire in serie A: 3 partite in campionato, 5 in Coppa ma soprattutto una lunga serie di gare con la Nazionale Under 20 e Under 21. In estate, il ct Pierluigi Casiraghi, suo mentore nell’Under 21, stila la rosa per l’Olimpiade di Pechino 2008 e a fianco del nome di Candreva c’è una brutta parola: riserva.

Il che vuol dire che Candreva partirà col gruppo, del quale fa parte anche l’umbro Ranocchia, pure lui riserva, ma il campo non lo vedrà mai. O almeno questo era nelle intenzioni del ct.

Sulla carta è un’Italia fortissima: c’è gente come Marchisio, Montolivo, Nocerino, Viviano, Acquafresca, Giovinco, Criscito.. E poi c’è lui, Tommaso Rocchi. Che di quella squadra era uno dei fuoriquota, reduce da una stagione con 14 gol segnati nella Lazio.

Dalla tribuna al campo, tutto in una volta

Il girone è perfino abbordabile. L’Italia esordisce a Qinhuangdao contro i volenterosi honduregni: una passeggiata di salute: 3-0, risultato replicato, sullo stesso campo contro la Corea del Sud. Rocchi non ha ancora segnato, ma soprattutto si è fatto male al 13′ della ripresa. Casiraghi mette dentro il futuro rossoverde Acquafresca. Gli azzurri sono già al secondo turno ed è qui che comincia, a sorpresa, l’Olimpiade di Candreva.

Perchè l’Olimpiade di Rocchi, invece, è finita. Casiraghi sfrutta l’opportunità del cambio e così nel terzo match, quello di Tjanin contro il Camerun Candreva finisce addirittura in campo, rilevando nel finale Giovinco: 0-0 e tutti a Pechino, dove agli ottavi di finale l’Italia è attesa dal Belgio di Mirallas e Dembelè.

Candreva è in panchina e l’Italia è irritante, troppo superiore al Belgio ma altrettanto spocchiosa: i diavoli rossi giocano in 10 dal 17′ del primo tempo ma l’Italia si specchia in sè stessa e chiude il primo tempo sotto 2-1. Casiraghi vede la mal parata – espulso anche il portiere Viviano per reazione – e quando si fa male Abate, a 9′ dalla fine inserisce anche Candreva. L’Italia è sotto 3-2 ed è già in ginocchio, l’ex rossoverde ci prova, ma nessuno risponde presente. L’Olimpiade dell’Italia calcistica finisce (e non è ancora ricominciata…) , quella di Candreva è durata 11′ più recupero.

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