Le Fere lo prelevarono con bravura dal Montevarchi per poi girarlo alla Roma dove si infortunò gravemente al momento di spiccare il volo. Fece comunque una bella carriera prima di diventare un bravo tecnico nel Calcio femminile
Sì, Attilio Sorbi al calcio sapeva giocare. E bene. Non ebbe però fortuna: quando si affacciò nel grande palcoscenico, quello della serie A, nella Roma del Barone Nils Liedholm, fu vittima di un grave infortunio che lo allontanò dalla scena per molti mesi, dopo aver giocato molto bene le sue prima quattro partite. Gli scout della Ternana, insomma, ci avevano visto lungo, quando l’avevano preso dal Montevarchi, dove era cresciuto e dove aveva esordito in serie C.
E a Terni? Intanto ha lasciato un buon ricordo per il suo carattere buono e simpatico, da toscano, è nato a Cortona, sui confini, davanti al lago Trasimeno; nelle sue trentadue partite, condite anche da cinque gol, segno che lui era forte anche nel concludere, aveva fatto vedere molte cose buone. Non fu una stagione particolarmente fortunata perché i rossoverdi arrivarono diciottesimi e si ritrovarono in Serie C1. In quella stagione però la Ternana arrivò anche alla semifinale della Coppa Italia e venne eliminata proprio dalla Roma, squadra che vide da vicino un attivissimo Sorbi e l’anno dopo se lo portò nel suo centro sportivo. Quattro partite in serie A, s’è detto, prima di andare a Pisa dove conquistò una promozione nella massima serie, che lo rivide quindi protagonista.
Poi Padova e Bologna, in rossoblù due stagioni, a combattere ancora tra i cadetti. Poi serie C, a Venezia ed in molte altre piazze del Sud. L’ultima stagione e Firenze con la Rondinella.
Infine la carriera da allenatore, specialmente con squadre della Toscana sino alla sua conversione al calcio femminile, che ha studiato, ed insegnato, pure a Coverciano. Oggi, dopo aver fatto l’assistente nella Nazionale delle donne, ha avuto l’incarico della conduzione dell’Inter Woman.