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Ternana-Avellino, “mors tua vita mea”

Rossoverdi al bivio nel playoff contro gli irpini: la finale di Coppa Italia non deve condizionare, serviranno nervi saldi e sangue freddo

Quello che si trova davanti, stasera, la Ternana è un bivio pericoloso e per dare corpo al superamento dello stesso senza rischi eccessivi deve necessariamente dimenticare la “serataccia” della finale di Coppa Italia. Gli spettri di quella serata in terra romagnola e le polemiche che ne sono seguite non devono condizionare una prestazione che può influenzare il giudizio complessivo sulla stagione dei rossoverdi. E non deve condizionare la spinta ed il morale della squadra che questa sera si troverà a fronteggiare una formazione che ha, a differenza della Juve U. 23, gli stessi giorni di preparazione nelle gambe dei rossoverdi.

Di sicuro, però, non sarà una passeggiata e le partite di campionato lo hanno dimostrato anche se la Ternana negli scontri diretti avrebbe meritato di più, perché la formazione di Eziolino Capuano, tecnico capace di infondere nei propri giocatori motivazioni a non finire, prima del lockdown aveva messo in mostra il suo valore collezionando nelle ultime 8 partite 3 vittorie, 4 pareggi ed una sola sconfitta. Sul valore e sulle qualità delle due rose c’è, forse, una differenza a favore della Ternana, ma in questi incontri da dentro o fuori contano ben altri doti come motivazioni a non finire e approccio da autentica battaglia perché quello di questa sera è un match da “mors tua, vita mea”. Insomma, dopo la partita capiremo se la squadra ha un carattere apprezzabile, se di fronte al “dentro o fuori “ avrà avuto la personalità giusta e, soprattutto, avrà avuto la mentalità di calarsi in un incontro che vale molto per il proprio futuro.

Difficile capire le intenzioni di Fabio Gallo sulla formazione anche se ha fatto capire che rispetto a Cesena qualcosa cambierà ma quello che preoccupa, e il tecnico rossoverde ne è cosciente, è l’assenza per squalifica dell’uomo squadra, Palumbo, ovvero di quel giocatore giovane che, tra tanti esperti e a dispetto della sua giovane età, ha preso per mano la squadra all’Orogel Stadium Dino Manuzzi dimostrando maturità e la ferrea volontà di non arrendersi.Oggi come oggi, Palumbo è il faro illuminante della squadra e a Damian o a Salzano, deputati a sostituirlo, raccomandiamo di mettere a servizio della squadra le loro caratteristiche immedesimandosi in un ruolo in cui occorre sì umiltà, ma anche tanta personalità ed autorevolezza.

Per il resto, 3-5-2 o 4-3-2-1 lo deciderà in extremis Fabio Gallo che, però, al di là del valore individuale del giocatore dovrebbe dare, a nostro avviso, più valore alle condizioni di forma del calciatore e schierarlo in campo sin dall’inizio senza tentennamenti perché oltre sulla carica nervosa, sulle motivazioni l’esito della partita di questa sera volgerà a favore di chi avrà più “ benzina “ da mettere a disposizione di motori non ancora ben rodati. Infine, ci sia consentita un’altra raccomandazione ovvero non arrendersi e non perdere la testa, e il Catania lo ha dimostrato martedì sera contro la Virtus Francavilla, alle prime difficoltà che dovessero insorgere perché il rischio di mandare tutto a monte risulterebbe concreto. Insomma nervi saldi e sangue freddo!

 

 

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