Il numero uno del club emiliano, designato come promosso in Serie B dall’Assemblea di Lega, difende la legittimità della decisione
Il risultato dell’Assemblea di Lega Pro, che si è svolta giovedì pomeriggio, ha scatenato l’ira dei club contrari, tra cui anche la Ternana, pronti a ricorrere per vie legali. Oltre allo stop del campionato e alla promozione diretta di Monza, Vicenza e Reggina, è stato designato il Carpi come quarta squadra in Serie B, secondo un criterio di media punti.
Le prime proteste sono già arrivate, con le 16 società contrarie già con l’ascia di guerra, ma il presidente del Carpi Stefano Bonacini si difende, in una intervista rilasciata a ‘Tuttomercatoweb‘: “L’Assemblea ha espresso un giudizio. E’ un criterio matematico, abbiamo fatto meno gare ma non è dipeso da noi: la Lega ha imposto di non giocare, mi stupisco che ora se ne discuta. La decisione dell’Assemblea è sovrana. Abbiamo votato in sessanta e ha vinto l’opzione che ha avuto più preferenze, la matematica non è un’opinione. Il criterio di assegnare la quarta non l’ha fatto il Carpi, di cosa ci lamentiamo? Se avessi scelto io il criterio mi avrebbero potuto dire ‘è a suo uso e consumo’, ma non è così. Il criterio l’ha scelto il Consiglio Direttivo.
Secondo Bonacini le proteste dei club che hanno votato contro non sono legittime: “Il Bari non è stato votato per quel che ha chiesto di votare e se ne lamenta, ma vorrei ribadire che questo criterio è stato deciso perché le gare non erano uguali. E’ stata la Lega a far giocare il Girone C e non gli altri due all’inizio della pandemia: noi ci siamo adeguati da soldatini ubbidienti. Avrei continuato a giocare se avessi potuto: esigo rispetto, poi ognuno faccia i passaggi che vuole, ci mancherebbe. 23 Presidenti hanno detto che è il merito sportivo a decidere, ora attendo che il Consiglio Federale ratifichi questa delibera.