Il patron della Sambenedettese su Telegalileo: “Giocatori importanti e società ambiziosa. Rischio salvezza? Non scherziamo”. Sul passato: “A Terni, ancora mi chiamano presidente”.
La Ternana? Non rischierà di retrocedere. Si riprenderà. Inspiegabile, però, come mai sia una squadra così demotivata, con i nomi che ha e con la società che c’è. Franco Fedeli, patron della Sambenedettese, all’indomani della vittoria della sua squadra proprio contro la Ternana, parla delle Fere, interpellato telefonicamente su Fere di sera, trasmissione di Telegalileo condotta da Lorenzo Pulcioni.
UNICUSANO MOTIVATO. Fedeli, che dal 1993 al 1996 fu presidente proprio delle Fere, oggi giudica i rossoverdi guardandoli dall’esterno, ma pur sempre palesando un certo affetto e una certa simpatia per questi colori. Commentando la partita di sabato, dice: “Ho visto una squadra demotivata, ma non capisco per quale motivo lo sia. Lì c’è una società importante, alcuni calciatori prendono pure begli stipendi. Il gruppo Unicusano è un gruppo forte. Io ho parlato col presidente (probabilmente intendeva il patron Stefano Bandecchi, ndr) e l’ho trovato molto motivato. Addirittura, vuole anche acquistare lo stadio. Un consiglio che darei a Bandecchi? Quello di affidarsi a persone competenti. La lotta alla salvezza? Tranquilli. Per la Ternana non c’è questo rischio. Vedrete che si riprenderà presto. A me dispiace perché credevo fosse una delle protagoniste di questo campionato, invece ad oggi non lo è“. Ammette, comunque di aver festeggiato dopo la vittoria della sua Samb sui rossoverdi: “Sabato ho festeggiato. Avevo voglia di farlo. Erano quattro partite che non andava bene e questa vittoria ci ha tirato su un po’ di morale. Ora, speriamo di andare a fare bene a Pordenone. E poi… ci rivediamo a Terni, mercoledì prossimo“.
“A TERNI ANCORA QUALCOSA DI MIO”. Inevitabile parlare dell’esperienza di Fedeli a Terni come presidente. “Fu un’esperienza positiva. Il mio primo approccio al calcio che conta. Da lì, mi appassionai e poi proseguii in altre città, fino ad arrivare a San Benedetto. Qualcosa di mio, a Terni, c’è rimasto, perchè fui io a riportare la Ternana dai dilettanti ai professionisti, dove tutt’ora milita. Se mi capita di venire a Terni e incontrare delle persone, ancora mi chiamano ‘presidente’. E questo mi fa molto piacere“.
E se lo dice lui speriamo domenica ??
parole sante…….
E se lo dice lui, speriamo sia cosi.