Nostra intervista al tecnico nell’ultimo giorno in rossoverde. A breve anche il suo staff lascerà la squadra: “Sempre lavorato per il bene delle Fere”
Fabio Gallo saluta tutti e se ne va. Mercoledì l’ultimo raduno con la squadra al Liberati, prima del rompete le righe. Il suo staff formalmente, ha ancora un anno di contratto ma non resterà a Terni e nelle prossime settimane, si interromperà il rapporto anche con loro.
L’ultimo giorno ternano del tecnico passa fra le valigie, i saluti, gli incontri e la burocrazia. C’è il tempo anche di parlare coi cronisti e lui non si sottrae. L’amarezza è soprattutto per l’esito finale: “Credo che non abbiamo nulla da rimproverarci, la gara di Bari l’avete vista tutti come è andata, io ho già preso due giornate di squalifica e non dico altro”, chiosa.
DELUSIONE. Quando gli si chiede se si aspettasse quello che non è un esonero solo tecniccamente, è laconico: “Ho sempre lavorato giorno per giorno per il bene della Ternana, che io me l’aspettassi o meno non è importante. La delusione resta perchè chiaramente non si può proseguire un progetto, ma fa parte del calcio”.
BILANCIO. Non fa bilanci, Gallo: “Non sta a me farli”, dice. Però alla fine le somme di un anno prova a tirarle lo stesso: “Abbiamo fatto una stagione positiva, secondo me, ho visto questo gruppo crescere tantissimo. Io e il mio staff abbiamo fatto tantissimo, abbiamo dato il massimo, ma abbiamo pagato il mese e mezzo fra febbraio e la gara di marzo ad Avellino prima dello stop, un periodo di appannamento nel quale non siamo riusciti ad esprimerci come avevamo fatto prima. Sono stati 15 mesi intensi, in una piazza importante ed esigente, siamo cresciuti tutti, me compreso”.
BELLO E BRUTTO. Se il brutto non può che essere, inevitabilmente, la gara di Bari, a Gallo restano anche tante cose belle: “Ci sono stati tanti momenti in cui secondo me abbiamo fatto vedere belle cose: penso alla gara di Catanzaro, alla gara di Catania, anche la trasferta a Reggio Calabria. I playoff sono stati giocati in sofferenza, ma non meritavamo di uscire in quel modo”.
Visti i risultati ottenuti è giusto l’esonero
Il mister doveva restare