Chiamarsi Enzo Ferrari e venire in Italia, a caccia del successo. Quel giovane calciatore nato negli Usa da madre brasiliana e padre italiano, sembrava averlo scritto nel destino. Il Ferrari in questione, però antepone al nome Enzo anche quello di Gabriel e il suo talento non è mai riuscito davvero ad esprimerlo, almeno in Italia. Nella sua carriera, questo ragazzo di New York è passato con poca fortuna anche dalla Ternana.
Sono gli anni della gestione Longarini, l’amministratore unico è Alessandro Dominicis e in panchina c’è Manuele Domenicali, che poco prima della fine del girone d’andata aveva preso il posto di Gabriele Baldassari, dimessosi dopo tre sconfitte ed un pari. A metà del campionato di C1 stagione 2009-10 la Ternana è a caccia di una posizione buona per i playoff che portano in B
La campagna di rafforzamento? Arrivano giocatori non esattamente in grado di garantire in salto di qualità. L’esterno Quondamatteo, Negrini, lo sconosciuto venezuelano Hurtado, il terzino ex Inter Imburgia e l’attaccante Pietro Balistrieri. Ed anche Gabriel Enzo Ferrari. Cresciuto nella Sampdoria, che lo aveva pescato nei gloriosi Metrostars, aveva vinto un campionato, coppa Italia e Supercoppa Primavera coi doriani di Fulvio Pea e giocato anche un Mondiale Under 20 prima di iniziare a girare: 14 partite al Perugia, altrettante a Foggia. Reti segnate: una.
Uno score, per così dire, che dovrebbe essere un campanello d’allarme. Ma tant’è. Ferrari, che di per sè sarebbe un attaccante, arriva a Gennaio e Domenicali lo butta subito nella mischia contro il Foggia: è lui a segnare il gol partita che consegna alla Ternana i tre punti e questo fa sognare i rossoverdi: il primo americano della storia delle Fere è pronto a far innamorare tutti, si disse allora.
Non sarà così. Ferrari gioca da titolare anche la prima al Liberati contro il Pescara: i rossoverdi vincono ma lui viene sostituito dopo 57′. La settimana dopo i rossoverdi sono di scena a Pescina contro il Valle del Giovenco: gara da cancellare, persa 3-0. Ferrari gioca un tempo, poi viene rilevato da Balistreri. La settimana dopo, contro la Cavese, parte in panchina e al 71′ rileva Noviello subito dopo che i rossoverdi avevano preso gol. La Ternana farà 1-1, ma a segnare sarà Guido Di Deo. Si rivede in campo tre settimane dopo contro il Lanciano: ancora una volta appena un tempo, poi rilevato da Alessandro. Sarà l’ultima apparizione in rossoverde a parte una sola successiva panchina col Cosenza.
Tornato a fine stagione alla Sampdoria, i doriani lo girano al Bellinzona, serie A svizzera, dove non vedrà mai il campo: a Gennaio sarà così costretto a scendere fra i cadetti col Wohlen: 6 partite, 1 gol. A fine stagione tornerà negli Usa, ai gloriosi Chicago Fire, ma la Major League Soccer si rivelerà troppo per lui: a dicembre 2011 rescinde e smette col calcio, a nemmeno 25 anni, falcidiato anche dagli infortuni.